KREMLESH, 14mar08 - Un’impressionante folla di persone ha partecipato oggi ai funerali
di mons. Paulus Faraj Rahho a Kremlesh, il villaggio a una trentina di chilometri
da Mossul dove l’arcivescovo è stato inumato. Le immagini della cerimonia, officiata
dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Emmanuel Delly III, accompagnato dai due vescovi
ausiliari di Baghdad, sono state trasmesse in diretta da molte televisioni irachene,
incluse Al-Iraqya e Ishtar Tv, che hanno mostrato migliaia di persone assiepate nella
strada di fronte alla chiesa Mar Adaa, già colma di fedeli a di personalità. Nelle
prime file delle panche della piccola chiesa siedevano personalità politiche e religiose,
cristiane e musulmane: dal ministro delle Finanze del governo curdo, Sarkis Agajan,
alle più alte autorità civili e militari della provincia settentrionale irachena di
Niniveh, passando attraverso i vescovi di tutti i riti cattolici dell’Iraq e una nutrita
delegazione di capi religiosi musulmani. A colpire, però, è stata soprattutto la folla
che si trovava all’esterno della chiesa di Kremlesh, nella quale c’erano delegazioni
di cristiani provenienti da ogni angolo dell’Iraq. paese, ma anche moltissima gente
comune. Si attende ancora l’esito dell’autopsia compiuta ieri sul corpo di mons.
Rahho, mentre continuano a rincorrersi voci contrastanti sulle cause della morte
e dove il corpo sarebbe stato rinvenuto. Fonti caldee hanno fatto sapere oggi che
il cadavere di mons. Rahho non sarebbe stato rinvenuto in un cimitero alla periferia
di Mossul ma in uno spazio utilizzato dagli abitanti come una discarica. Tra gli autori
del rapimento, il 29 febbraio scorso, viene citato anche il gruppo armato per la
formazione dello ‘Stato iracheno islamico’. (Misna-MANCINI)