Aperta in Vaticano la la rassegna fotografica “Roma – Santiago/Santiago – Roma. Itinerari,
segni e memoria dell’Europa del pellegrinaggio”
Inaugurata ieri sera presso il Braccio di Carlo Magno in Vaticano la rassegna fotografica
“Roma – Santiago/Santiago – Roma. Itinerari, segni e memoria dell’Europa del pellegrinaggio”.
Nel turismo attuale i pellegrinaggi stanno diventando un fenomeno di grande rilievo
con influssi non più soltanto nel settore religioso, ma anche nel panorama economico
e culturale. Al microfono di Chiara Calace, il prof. Paolo Caucci, presidente
del Centro Italiano di Studi Compostellani:
R. –
I pellegrinaggi stanno coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone. Tante persone
che si muovono influenzano il costume, l’economia, la spiritualità, la vita interiore
e secondo me è un fenomeno molto, molto importante in questa epoca.
D.
– Chi sono questi pellegrini?
R. – Ci sono dei religiosi,
ci sono dei laici, ci sono persone che lo fanno per fede, ci sono persone che lo fanno
senza fede. Il pellegrinaggio, però, qualcosa lascia sempre. E’ un’esperienza profonda
e molte persone lo fanno per un tipo di turismo particolare, alternativo, e alla fine
qualcosa rimane sempre.
D. – Si può parlare quindi
di un nuovo turismo di tendenza?
R. – E’ di tendenza,
è di moda. Ci sono moltissime persone che lo fanno per questo. Però, il senso profondo
di questo che sta avvenendo è un’esperienza spirituale, un’esperienza religiosa. Noi
stiamo andando verso una meta religiosa, ad un santuario, ci stiamo muovendo in uno
spazio sacro.
D. – Il cammino di Santiago e la via
francigena sono i due principali cammini di pellegrinaggio medievale. Nella prospettiva
di un ulteriore prolungamento del cammino fino a Gerusalemme: c’è l’obiettivo di ricomporre
gli itinerari delle tre “peregrinationes maiores”?
R.
– Questo è uno degli obiettivi di questa mostra. Noi in questa mostra abbiamo voluto
dimostrare che Roma e Santiago sono uniti già da un itinerario unico. Dico uniti perché
per noi un itinerario è quello che viene percorso, non è un discorso teorico astratto,
è un itinerario vero, reale, in quanto in questo momento ci sono dei pellegrini che
lo stanno percorrendo tutto nelle due direzioni. Quindi, è qualcosa di reale e di
concreto. Nelle prospettive, nelle speranze, negli auspici di questa mostra, c’è anche
il fatto che possa essere continuato fino a Gerusalemme, in maniera tale che nei prossimi
anni si possa fare una mostra che si chiami “Roma-Santiago-Gerusalemme” o meglio “Santiago-Roma-Gerusalemme”
per metterli in fila.
D. – Le fotografie cos’hanno
ritratto?
R. – Dei luoghi intanto esemplari, perchè
in fondo sono 2500 chilometri, quindi non potevamo entrare troppo nei dettagli. Abbiamo
preso, però, quei ponti, quegli ospedali, quelle chiese, quelle immagini, quei bassorilievi
che hanno carattere esemplare, che danno unità a questi itinerari.