2008-03-13 15:19:47

Rotta la tregua di fatto tra Hamas e Israele: raid israeliano dopo un lancio di razzi palestinese


Infranta in Medio Oriente la tregua di fatto tra Israele ed Hamas, il gruppo radicale palestinese che controlla la Striscia di Gaza. Il nostro servizio:RealAudioMP3


L’ennesimo lancio di razzi Qassam da parte di estremisti palestinesi verso la città israeliana di Sderot è stata l’ennesima scintilla. Questo attacco ha poi innescato la reazione dell’aviazione dello Stato ebraico, che ha condotto un raid nella Striscia di Gaza. Fortunatamente, il lancio di razzi contro Israele e l’incursione dei caccia israeliani nei Territori palestinesi non hanno provocato vittime. Ma non mancano gravi conseguenze, tra cui la rottura della tregua di fatto, in vigore dall’8 marzo. A questa ennesima, grave incrinatura nel processo di pace si aggiungono anche segnali allarmanti. Su un versante, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, torna a parlare “di diritto alla resistenza”. Sull’altro, il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha raggiunto la postazione avanzata dell’esercito ai confini con la Striscia di Gaza. Diversi gruppi fondamentalisti palestinesi hanno poi rivendicato l’ultimo lancio di razzi verso il sud di Israele. Hanno anche precisato che si tratta di una risposta al blitz compiuto ieri a Betlemme da unità speciali israeliane. L’operazione aveva provocato la morte di quattro palestinesi. Secondo diverse fonti, una delle vittime era il mandante della strage avvenuta sabato nella scuola rabbinica a Gerusalemme e costata la vita ad 8 persone.

 
Invito della Siria al Libano
La Siria ha invitato il Libano a partecipare al vertice della Lega araba, in programma a Damasco il 29 ed il 30 marzo. L’invito è stato consegnato ad un esponente dell’opposizione libanese guidata dal movimento sciita Hezbollah, appoggiato da Siria e Iran.

Scioglimento del parlamento serbo
Il presidente della Serbia, Boris Tadic, ha sciolto il parlamento e indetto le elezioni legislative anticipate per il prossimo 11 maggio. Il voto anticipato - ha detto Tadic - è “una via democratica per consentire ai cittadini di dire come la Serbia dovrà svilupparsi” nei prossimi anni. Secondo diversi osservatori, questo provvedimento segna, dopo le dimissioni del premier Kostunica, un punto di non ritorno nella crisi di governo, divisosi sull’indipendenza del Kosovo. Le divergenze riguardano, in particolare, i rapporti con l’Unione Europea dopo la secessione della provincia, già riconosciuta da molti Stati europei.

Scontri in Afghanistan
In Afghanistan, almeno 41 militanti talebani sarebbero rimasti uccisi in seguito ad un raid aereo compiuto da forze alleate. Lo riferisce un’emittente televisiva pakistana aggiungendo che l’operazione è stata condotta nella turbolenta provincia meridionale di Helmand. A Kabul, poi, almeno sei civili afgani sono rimasti uccisi in seguito all'attacco di un kamikaze, che a bordo di un’autobomba si è lanciato contro un convoglio di soldati statunitensi, in prossimità dell’aeroporto.

Violenze in Iraq
In Iraq, una bambina irachena di 10 anni che “apparentemente stava segnalando a qualcuno” l’arrivo del convoglio di militari americani, è stata uccisa per errore con un colpo di arma da fuoco nella provincia di Diyala, a nord di Baghdad. Lo rende noto il Comando militare americano, precisando che sull’incidente verrà aperta un’inchiesta. Nel sud del Paese arabo, intanto, sono rimasti uccisi ieri tre militari statunitensi durante violenti scontri tra truppe americane e ribelli.

Il Pentagono esclude legami tra Saddam Hussein ed Al Qaeda
Il Pentagono smonta una delle ragioni che avevano spinto il presidente statunitense, Geroge W. Bush, all’invasione dell’Iraq: secondo il ministero della Difesa americano, non c’è alcuna prova del legame tra l’ex presidente iracheno, Saddam Hussein, e la rete terroristica di Al Qaeda. Questo convincimento, già espresso da esperti civili, è stato ora confermato anche dall’establishment militare statunitense in uno studio che ha preso in esame oltre 600 mila documenti ufficiali iracheni, confiscati dopo l’invasione del 2003.

Dimissioni del governatore dello Stato di New York
Negli Stati Uniti, il governatore dello Stato di New York, Eliot Spitzer, presentando le proprie dimissioni in seguito ad uno scandalo a sfondo sessuale, ha dichiarato, con la moglie al suo fianco, di provare un “profondo rimorso”. Ha detto di aver sempre insistito “sul fatto che le persone devono assumersi ogni responsabilità per i loro comportamenti”. Ha quindi aggiunto di non poter esonerare se stesso da questa regola. Spitzer sarà sostituito da David Paterson, cieco dalla nascita e primo governatore afroamericano.

Si dimette una collaboratrice di Hillary Clinton
Negli Stati Uniti si è dimessa anche Geraldine Ferraro, una dei responsabili della raccolta fondi per la candidatura di Hillary Clinton. La decisione è arrivata dopo le polemiche seguite ad una sua dichiarazione molto critica nei confronti di Barack Obama. Riferendosi al leggero vantaggio di Obama nella corsa alla nomination democratica, la Ferraro aveva detto che se fosse stato bianco non avrebbe ottenuto lo stesso risultato.

Reazione della Cina al rapporto americano sui diritti umani
La Cina respinge le critiche degli Stati Uniti sulle violazioni dei diritti umani, contenute nel rapporto pubblicato dal Dipartimento di Stato. Il governo di Pechino assicura anche che procede senza intoppi la fase di preparazione delle Olimpiadi in programma ad agosto. Nel rapporto, la Cina non figura tra i primi dieci Stati ritenuti responsabili di gravi violazioni. E’ inserita invece tra i Paesi autoritari in piena riforma economica che hanno vissuto cambiamenti sociali rapidi.

Proteste in Tibet
La pubblicazione del rapporto sui diritti umani è coincisa con la notizia di una nuova manifestazione a Lhasa, in Tibet. In India, intanto, la polizia ha bloccato la marcia di un gruppo di rifugiati tibetani che protestavano contro le Olimpiadi di Pechino. Sono stati fermati oltre cento manifestanti. Il Dalai Lama, che non aveva dato il proprio consenso a questa iniziativa, ha sempre difeso il diritto della Cina ad ospitare i Giochi olimpici.

Negoziati della Croazia per l'adesione all'UE
I negoziati per l’adesione della Croazia all’Unione Europea potranno chiudersi entro il 2009. Lo ha detto il presidente della Commissione Europea. Il premier croato, Ivo Sanader, dopo l’incontro con Josè Manuel Barroso, ha sottolineato che “la controversia sulla questione della zona di pesca à ormai risolta”. Adesso si prevede un’accelerazione nei negoziati.

Nuove tensioni tra Ciad e Sudan
Il governo del Ciad ha accusato il Sudan di aver inviato ribelli nel suo territorio. I guerriglieri, che si ritiene abbiano le loro basi in Sudan, hanno più volte tentato di rovesciare il presidente ciadiano Idriss Deby. I due Paesi, che oggi dovrebbero siglare un nuovo accordo di pace in Senegal, si accusano a vicenda da anni di sostenere le rispettive ribellioni.

Ergastolo ad un sacerdote rwandese
Il Tribunale penale internazionale per il Rwanda (TPIR), con sede ad Arusha in Tanzania, ha condannato all'ergastolo il sacerdote rwandese, Athanase Seromba, sotto l’accusa di aver partecipato al genocidio in Rwanda nel 1994. La richiesta della condanna all'ergastolo non venne accolta, nel dicembre del 2006, dalla Corte di primo grado del TPIR, che sentenziò invece la condanna a 15 anni di carcere. La richiesta d'ergastolo è stata invece accolta ieri dalla Corte d'appello del TPIR. Padre Seromba, che ha 45 anni e si è sempre proclamato innocente, è stato accusato di aver partecipato attivamente, nell’aprile del 1994, al massacro di circa 1.500 tutsi che si erano rifugiati nella chiesa parrocchiale di Nyange. Nei mesi successivi al genocidio, il sacerdote aveva lasciato il Paese per poi consegnarsi spontaneamente ai magistrati del TPIR nel 2002. Nel genocidio rwandese sono state uccise, secondo stime prevalenti, tra le 500 e le 800 mila persone di etnia sia tutsi che hutu. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)



Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 73

 

 
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