A Phnom Penh il primo incontro interreligioso nella storia della Cambogia
La capitale cambogiana Phnom Penh ha ospitato recentemente il primo incontro interreligioso
della storia del Paese. L’iniziativa - riferisce l’agenzia Eglises d’Asie - è stata
organizzata dal Ministero delle Religioni e dei Culti con lo scopo di promuovere il
dialogo e la collaborazione tra le religioni in Cambogia. Seicento responsabili e
delegati in rappresentanza di 42 religioni e organizzazioni religiose hanno partecipato
all’evento, presieduto dal primo ministro Hun Sen. Tra questi una trentina di Cattolici
(22 laici, 4 sacerdoti, 2 vescovi e 2 religiose) provenienti dalle tre circoscrizioni
ecclesiastiche del Paese: il Vicariato apostolico di Phnom Penh e le Prefetture apostoliche
di Battambang e Kompong Cham. Nel suo intervento il premier ha elogiato i leader religiosi
cambogiani per il loro contributo allo sviluppo, la pace e la sicurezza nel Paese
e li ha invitati a promuovere l’armonia religiosa evitando conflittualità. Al termine
dell’incontro i leader religiosi hanno pubblicato una dichiarazione in nove punti
in cui si impegnano a rispettare le persone di altre fedi e a promuovere la solidarietà
e la cooperazione tra le religioni. Secondo le statistiche del Governo cambogiano,
i Cattolici in Cambogia sono oggi quasi 19 mila su una popolazione di 14 milioni di
abitanti. Anche se il Buddismo, cui aderisce il 95% della popolazione, è la religione
di Stato, l’attuale Costituzione riconosce la libertà di professione e di pratica
religiosa. Dopo la parentesi sanguinaria del regime dei Khmer Rossi negli anni ‘70
e le vicissitudini politiche che ne seguirono fino ai primi anni ‘90, la Chiesa in
Cambogia sta vivendo oggi una fase di grande ripresa. (L.Z.)