2008-03-12 15:07:15

In Somalia si aggrava la crisi umanitaria degli sfollati


In numerose regioni della Somalia, molte famiglie sfollate sopravvivono come meno di un pasto al giorno e spendono gran parte delle loro esigue entrate per procurarsi acqua potabile. E’ quanto denuncia il Comitato internazionale della Croce Rossa precisando che i recenti bombardamenti a Mogadiscio sono stati così intensi da non consentire ai profughi di prendere beni necessari. In alcune zone, cibo, acqua e servizi sanitari sono scarsi o inesistenti. A Guriel – riferisce l’agenzia missionaria Misna – sono giunte oltre 3500 famiglie: le loro condizioni di vita sono difficilissime. La situazione è allarmante anche nella regione di Mudug, colpita da una “grave siccità”. Nei distretti di Afgoy e Daynile la gente è preoccupata per l’aumento di varie malattie. Di fronte ad uno scenario così preoccupante, nei giorni scorsi l’Unicef aveva lanciato un accorato appello precisando che sono più di 2 milioni i somali “privi d’acqua potabile, servizi igienici di base, cure mediche e protezione”. Sono poi 80.000 i bambini sotto i 5 anni a rischio di malnutrizione acuta. L’accesso alle risorse idriche potabili è precluso, inoltre, ai due terzi della popolazione. Secondo il Fondo dell’ONU per l’infanzia sono necessari almeno 47 milioni di dollari. (A.L.)







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