GHANA Segnali ambigui ed aspetti positivi dell'islam segnalati dall'arcivescovo di
Cape Coast, il cardinale Peter Turkson
CAPE COAST, 12mar08 - In Ghana l'islam ha aspetti positivi, ma lancia anche segnali
ambigui. Lo spiega in una intervista alla rivista Oasis il cardinale Peter Kodwo Appiah
Turkson, arcivescovo di Cape Coast. "Sull'Islam del mio Paese c'è un evidente influenza
dall'estero - spiega subito l'arcivescovo -. Certe nazioni agiscono attraverso Ong
e iniziative sociali e culturali, ma ci domandiamo quali siano i contenuti profondi
di questi programmi. Certo - aggiunge il cardinale Turkson - anche le nostre chiese
locali sono sostenute da gruppi esteri, ma resta la preoccupazione per la scarsa apertura
e trasparenza di alcuni progetti dei nostri fratelli musulmani. Per esempio - esemplifica
il porporato - recentemente si sono tenute da noi qui in Ghana due riunioni promosse
da una cosiddetta Organizzazione dei Paesi con una Minoranza Musulmana. Questo lascia
intendere che almeno in parte non viene accettata una situazione in cui i musulmani
sono in minoranza. Che ci sia un nuovo fenomeno, una certa 'rush hour for God' da
parte delle religioni in Ghana è innegabile: gruppi di cristiani evangelici occupano
ogni spazio aperto nelle città, mentre grazie a una forte spinta islamica sorgono
in ogni villaggio moschee e minareti come per rispondere a una necesssità di visibilità
affermatasi di recente". Quanto agli aspetti positivi dell'islam in Ghana, l'arcivescovo
di Cape Coast sottolinea come ci sia "una buona collaborazione negli organismi istituzionali,
come la Conferenza per la pace (Ghana Conference of Religions for Peace, GCRP) e il
Consiglio Nazionale per la Pace. In questi due organismi - aggiunge il porporato -,
i responsabili cristiani e musulmani collaborano per il consolidamento della pace
nel paese. Insieme, per esempio, svolgono il ruolo di osservatori durante le elezioni".
(Il testo integrale dell'intervista può leggersi su Oasis di marzo, distribuita
dal Sedoc-MANCINI)