Italia, i partiti presentano le liste per le politiche
Tra oggi e domani, le forze politiche depositano le liste dei candidati in vista delle
elezioni del 13 e 14 aprile. Ieri intanto, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini hanno
aperto a Milano la campagna elettorale del Popolo delle libertà (PDL). Mentre dal
nordest italiano, Walter Veltroni ha lanciato il Partito democratico (PD) come la
grande forza del lavoro. Intanto, dal capo dello Stato l’ennesimo invito ad abbassare
i toni. Servizio di Giampiero Guadagni:
Si gioca
sulla credibilità dei programmi questa fase di campagna elettorale. Berlusconi stavolta
non vuole fare grandi promesse: anche perché, dice, il governo Prodi ci lascia una
eredità disastrosa e noi non abbiamo la bacchetta magica. Il candidato premier del
PDL, sicuro della vittoria, fa sapere che al primo consiglio dei ministri porterà
l’abolizione dell’ICI, la detassazione degli straordinari, l’introduzione di un bonus
bebè e interventi sulla sicurezza. Per la sinistra, il programma è carta straccia
- aggiunge Berlusconi - strappando simbolicamente dei fogli. Gesto stigmatizzato da
Veltroni. Il leader del PD, a sua volta convinto della rimonta, spiega le sue prime
misure da premier: un disegno di legge contro la precarietà e uno a sostegno della
partecipazione delle donne alla vita politica e sociale. Veltroni critica il PDL -
è, dice, solo un’alleanza elettorale - ma anche la sinistra per aver rispolverato
il concetto di lotta di classe. Replica Fausto Bertinotti (Sinistra Arcobaleno): Veltroni
non si è accorto dei mutamenti sociali degli ultimi anni. Da parte sua, il leader
dell’Unione di centro (UDC), Pierferdinando Casini, invita gli italiani a non farsi
abbagliare dagli effetti speciali di PDL e PD. Per Casini, proprio la nascita di un
partito di cattolici e liberali è la vera novità di questa campagna elettorale. Mentre
il socialista Boselli ha offerto a Mastella di fare il capolista indipendente in Campania
al Senato. I partiti più piccoli sono tutti in rivolta per il poco spazio assegnato
loro in televisione. E ieri Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori (IdV),
entrata nel Partito democratico, ha annunciato l’intenzione di denunciare l’Autorità
di controllo e vigilanza sul sistema radiotelevisivo rea, secondo Di Pietro, di non
vigilare sull'informazione che sta trasformando libere elezioni in una "farsa degna
di Ceaucescu e Pinochet". Un giudizio inammissibile, secondo il Quirinale, che ribadisce
l’appello a tutte le forze politiche alla moderazione e al rispetto delle istituzioni
di garanzia, pur nel libero esercizio delle critiche.