Concluso a Roma il Congresso internazionale sul tema "La Sindone tra scienza e fede".
Intervista con mons. Giuseppe Ghiberti
Si è svolto in questi giorni a Roma un Congresso internazionale sul tema “La Sindone,
tra scienza e fede”, organizzato dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Durante
il simposio, si è parlato degli ultimi studi sull’immagine della Sindone. Ma qual
è il rapporto tra devozione e scienza, per quanto riguarda la Sindone? Fabio Colagrande
lo ha chiesto a mons. Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione della
diocesi di Torino per la Sindone:
R. -
Mi pare che non sia condizionata dalla scienza, perché di per sé questo rapporto,
questo sentimento religioso, nasce prima che si affrontino i problemi della scienza.
L’uomo che si pone di fronte alla Sindone - che ha questa caratteristica unica di
portare l’immagine di un uomo morto a causa della crocifissione - è posto con immediatezza
davanti a questa realtà e se ha qualche nozione di ciò che è accaduto nelle ore finali
della vita terrena del nostro Redentore, si rende conto che c’è una corrispondenza
fortissima, che poi l’analisi sia esegetica, sia medica confermerà. Questo fatto provoca
istintivamente in chi ha cuore, ed anche il dono della fede, un rapporto di commozione
nei confronti della realtà della Sindone, che è certamente solo segno ma che immediatamente
dal segno passa al "segnato", dalla immagine all’uomo, che in questa immagine è rappresentato.
Poi, certamente, nascono i problemi, che sono evidenziati dalla mente e presi in considerazione
e affrontati dall’intelligenza umana. Ci si domanderà, dunque, quando è sorto questo
lenzuolo e che cosa ha costituito la causa che ha dato origine a questa immagine.
Ma qualunque risposta venga data dalla scienza, il messaggio che la Sindone porta
con sé è già arrivato e supera, travalica, quelle che saranno le potenziali risposte
della scienza.
D. - Seguendo il suo ragionamento,
mons. Ghiberti, un rapporto religioso con la Sindone è legittimo, indipendentemente
dai risultati delle ricerche scientifiche. Quale funzione, dunque, può avere la scienza
rispetto alla Sindone?
R. - Il servizio che la ricerca
scientifica può rendere è di grandissimo valore, perchè la persona che si affaccia
alla constatazione e, quindi, ad un rapporto con questa realtà è fatta di mente e
di cuore. E la mente necessariamente si pone perchè questo è il piano divino nella
creazione della persona umana. I problemi che nascono e che sorgono spontanei vogliono
essere affrontati. E’ doveroso, dunque, per l’uomo porsi, oltre ad assolvere quel
compito che è di rispondere ad un impulso interiore, che è non soltanto legittimo,
ma corrispondente alla dignità della persona umana. C’è anche quel desiderio che io
ho di sapere se l’origine di questa immagine, in modo particolare, è dovuta al contatto
reale che ci sia stato nell’esperienza storica del nostro Salvatore.