Brasile: i vescovi ribadiscono il "no" della Chiesa alla manipolazione delle cellule
embrionali
No all’utilizzo di cellule embrionali nella ricerca. La netta posizione della Chiesa
è stata ribadita dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), al margine
della riunione del Consiglio Permanente.Questo non significa “essere contrari alla
scienza o al progresso, bensì a favore della vita”, ha affermato il Presidente della
CNBB, mons. Geraldo Lyrio Rocha, all'agenzia Fides. I Vescovi del Consiglio Permanente
hanno annunciato che presto invieranno una lettera ai ministri del Supremo Tribunale
Federale (STF) per esprimere la posizione della Chiesa, cercando “di esporre come
membri della società brasiliana, il nostro punto di vista soprattutto su una questione
come questa, che va oltre il credo, la posizione filosofica, l’ideologia, o il partito
politico”. Secondo mons. Lyrio Rocha, “salvare una vita ed ucciderne un'altra non
è una soluzione”. Questo non significa che la Chiesa sia indifferente alla sofferenza
della gente, ha continuato il Presidente dei Vescovi brasiliani, perché essa “incoraggia
gli scienziati a continuare nelle loro ricerche affinché malattie oggi incurabili
possano trovare cura”. I Vescovi brasiliani hanno poi annunciato che chiederanno
al Tribunale Federale di dichiarare incostituzionale l’articolo della Legge di “Bioseguridad”,
che prevede l’uso di embrioni nelle ricerche scientifiche. “La Chiesa richiama l’attenzione
in tal senso poiché si tratta di un essere vivente che non può essere eliminato”.
Inoltre, la Chiesa difende la vita umana che comincia con la fecondazione e va rispettata
fino alla sua morte naturale. Questa posizione viene rafforzata dalla Campagna di
Fraternità di quest’anno, che ha per tema “Fraternità e difesa della vita” e come
motto “Scegli dunque la vita” . I Vescovi hanno anche manifestato la loro preoccupazione
durante la riunione del Consiglio Permanente per la crescita della mobilità umana.
Secondo i dati del Settore Mobilità Umana della CNBB, predominano soprattutto i giovani
tra la popolazione emigrante. Inoltre molti degli emigranti ispano-americani vivono
nel paese senza documenti "sottomessi in molte occasioni a condizioni di lavoro subumane".
La Chiesa è anche preoccupata per i rifugiati, che in Brasile sono circa 35 mila di
59 nazionalità. Di questi il 30% sono donne. I Vescovi hanno infine riflettuto sulle
prossime elezioni. Durante l’Assemblea Generale dei Vescovi, che avrà luogo a Itaci
dal 2 all’11 aprile, i Vescovi offriranno alcuni orientamenti per aiutare gli elettori
nella scelta del voto. Una delle azioni proposte dalla CNBB è la creazione di Comitati
di lotta contro la corruzione elettorale. (M.G.)