BRASILE Vescovi ribadiscono il loro fermo no all'uso di embrioni per la ricerca
BRASILIA, 6 mar 08 - I vescovi brasiliani ribadiscono il loro fermo no all'uso
di cellule embrionali a scopo di ricerca. Al termine della riunione del Consiglio
Permanente, la Conferenza episcopale (CNBB), ha annunciato l’intenzione di inviare
una lettera per chiedere al Tribunale Supremo Federale di dichiarare incostituzionale
quella parte della nuova Legge sulla Biosicurezza che prevede l’impiego di embrioni
nella ricerca. Nella lettera i vescovi esporranno il punto di vista della Chiesa
su “una questione che - affermano - va oltre il credo religioso, filosofico, ideologico
o l’appartenenza politica”. “Salvare una vita ed ucciderne un'altra non è una soluzione”,
ha ribadito Mons. Lyrio Rocha, presidente della CNBB. Questo non significa – ha puntualizzato
- che la Chiesa sia indifferente alla sofferenza della gente”, perché essa “incoraggia
gli scienziati a continuare nelle loro ricerche per trovare cure a malattie oggi incurabili”.
Durante la riunione , il Consiglio Permanente ha anche manifestato la preoccupazione
dei vescovi per l’aumento della mobilità umana in Brasile. Secondo i dati della CNBB,
il fenomeno riguarda soprattutto i giovani. Inoltre – è stato rilevato - molti immigrati
ispano-americani senza documenti nel Paese sono spesso “costretti a condizioni di
lavoro subumane". Non meno preoccupante per i presuli è la situazione dei rifugiati,
che in Brasile sono circa 35 mila di 59 nazionalità. Di questi il 30 per cento sono
donne. Il Consiglio Permanente ha discusso anche delle prossime elezioni politiche.
Alla loro assemblea primaverile, prevista ad Itaici dal 2 all’11 aprile, i vescovi
offriranno alcuni orientamenti per aiutare gli elettori. Tra le iniziative proposte
dalla CNBB la creazione di speciali Comitati contro la corruzione elettorale. (Fides
– ZENGARINI)