Si è spento ieri, a 86 anni, il grande tenore siciliano Giuseppe Di Stefano
La sua magica voce, il fraseggio perfetto e naturale insieme, il genio della sua interpretazione:
tante ragioni artistiche e umane concorrono a rendere unica la personalità e la leggenda
di Giuseppe Di Stefano, il grande tenore spentosi ieri vicino Milano, all'età di 86
anni. Espresse il meglio di sé come cantante lirico dagli anni Quaranta alla metà
degli anni Settanta, periodo in cui il suo nome era anche legato artisticamente e
affettivamente a quello di Maria Callas. Insieme alla cantante greco-americana, infatti,
si esibì numerose volte in opere e concerti, registrando anche dischi di grande valore
artistico. Nato a Motta Sant'Anastasia (Catania) il 24 luglio 1921, Di Stefano, detto
Pippo, era figlio di un calzolaio, ex carabiniere e di una sarta. Educato in seminario
dai Gesuiti, debuttò a Reggio Emilia nel 1946, cantando la parte di Des Grieux nella
Manon di Massenet. Dotato di una voce chiara, di una spiccata sensibilità interpretativa
impersonò con successo oltre cento ruoli da protagonista in un ampio repertorio: dal
lirico puro dei primi anni, al repertorio lirico drammatico, come Cavaradossi della
Tosca di Puccini o Don Alvaro nella Forza del Destino di Verdi. Il 3 dicembre 2004,
mentre si trovava nella sua casa di Diani, in Kenya, Giuseppe Di Stefano rimase gravemente
ferito durante un’aggressione da parte di alcuni rapinatori. Ricoverato all'ospedale
di Mombasa, fu poi trasferito a Milano, dove entrò in coma. E da infermo ha vissuto
fino alla morte. (S.G.)