INDIA 1° Premio Beata Teresa di Calcutta a due personalità impegnate nella lotta contro
l’Aids
NEW DELHI, 3 mar 08 - “Per avere lavorato con passione a favore del miglioramento
delle condizioni di vita delle persone affette dall’Hiv, soprattutto nei Paesi in
via di sviluppo”. Con questa motivazione la Conferenza episcopale indiana (CBCI) ha
insignito il direttore dell’UNAIDS Peter Piot e l’ambasciatore Mark Dybul, coordinatore
per gli Stati Uniti del Programma globale contro l’HIV, della prima edizione del Premio
internazionale Beata Teresa di Calcutta. Il premio è stato istituito dalla Commissione
per la salute della CBCI per ricompensare le persone che si sono distinte nella dedizione
ai problemi umanitari con lo stesso spirito di Madre Teresa. 59 anni, belga, il dottor
Piot, dirige il Programma delle Nazioni Unite per la lotta contro l’Aids dal 1995.
Secondo la motivazione del premio “ha sfidato i leader mondiali a considerare l’Aids
nel contesto dello sviluppo economico e sociale e in quello della sicurezza”. L’ambasciatore
Dybul è stato premiato, come recita la motivazione, “per avere coordinato con autorevolezza
l’attuazione del piano quinquennale anti-Aids del governo americano per assicurare
a tutte le persone povere nel mondo l’accesso alle cure salva-vita”. Alla cerimonia
di consegna del premio, il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi ha presentato
i due vincitori come due “pionieri” dell’aiuto ai malati di Aids, ricordando Madre
Teresa quale “raro esempio di combinazione di fede e dedizione al servizio umanitario”.
La Chiesa indiana è da anni impegnata in prima linea, con programmi all’avanguardia,
nella prevenzione, nell’assistenza alle persone colpite dal virus dell’Hiv, ma anche
contro le discriminazioni nei loro confronti. Dall’anno scorso alcuni suoi progetti
sono co-finanziati dal Fondo Globale ONU per la lotta contro l'Aids. (Ucan/Cbci
– ZENGARINI)