ALGERIA Vescovi preoccupati da crescenti misure restrittive sulla comunità cristiana
ALGERI, 3 mar 08 - In un messaggio diffuso al termine di una riunione nei
giorni scorsi, i vescovi d’Algeria hanno manifestato la preoccupazione della comunità
cattolica per i crescenti “ostacoli” e “difficoltà” subite dai cristiani nel Paese.
Il documento, firmato da mons. Henri Teissier, arcivescovo di Algeri e dai vescovi
Gabriel Piroird di Constantine, Alfonse Geiger di Orano e mons Claude Rault, di Laghouat,
si riferisce ad alcune recenti espulsioni (tra cui quella di un pastore protestante
americano), e alle “difficoltà per i visti che impediscono a diverse congregazioni
religiose di ricevere i responsabili che coordinano le loro attività dall’estero,
o a nuovi religiosi di sostituire i propri confratelli malati o deceduti”. I vescovi
denunciano altresì la recente condanna a un anno di carcere con la condizionale inflitta
da un tribunale di Orano al sacerdote Pierre Wallez per aver violato la legge che
vieta la pratica religiosa non musulmana fuori dai luoghi autorizzati. Essi quindi
respingono con forza le accuse di proselitismo rivolte da alcuni organi di stampa,
sottolineando che: “La sequela di Cristo è servizio nella gratuità”. “La nostra più
grande gioia – aggiungono i presuli – è quella di poterci accogliere l’un l’altro
nel rispetto delle differenze. Fare nascere la comunione tra gli uomini di ogni origine
e cultura è per noi la missione di Colui che ci ha dato la Sua vita per riunire nell’unità
tutti i figli di Dio dispersi”. I quattro presuli hanno confidato le loro preoccupazioni
al Ministro per gli affari religiosi Bouabdallah Ghlamallah cui hanno ribadito “il
rispetto della Chiesa per la società algerina e le sue tradizioni religiose”, difendendo
anche le altre comunità cristiane in Algeria. Il Ministro, da parte sua, ha assicurato
che non vi è alcuna intenzione di rimettere in discussione la presenza della Chiesa
in Algeria, ma solo di “evitare la costituzione di gruppi che possano minacciare
l’unità del Paese”. (Le Monde; Apic – ZENGARINI)