Yemen: è in aumento il traffico di minori che vengono venduti dalle famiglie povere
ai Paesi ricchi del Golfo
Il dramma del traffico minorile è una piaga per lo Yemen dove centinaia di migliaia
di bambini vengono venduti ogni anno da criminali nei ricchi Stati del Golfo. Per
milioni di giovani yemeniti, riferisce l'Agenzia AsiaNews, oltre i confini del loro
povero Paese si schiudono le porte di un inferno: finiscono a medicare per strada,
a fare i domestici nelle case dei più abbienti o sfruttati nelle fabbriche. I bambini
provengono dalle province yemenite più remote e meno fertili, dove nemmeno l’agricoltura
provvede alla sussistenza delle famiglie per cui ogni figlio diventa una bocca impossibile
da sfamare. Per le famiglie patriarcali inoltre i figli maschi si devono assumere
responsabilità sin dalla tenera età, ma il prezzo da pagare per ‘diventare grandi’
è davvero troppo alto. Aboudou Adjibade, rappresentate dell’ UNICEF nello Yemen, in
dichiarazioni rilasciate all’agenzia Reuters ieri ha detto che “il traffico di bambini
è un fenomeno ‘sotterraneo’, difficile da controllare perchè c’è molta complicità
sia a livello di comunità che di autorità. I bambini sono esposti a violenze, abusi
sessuali e sfruttamento sul lavoro”. Sono anni che l’UNICEF tenta di fare luce sulla
situazione appellandosi alle autorità yemenite che puntualmente rifiutano di prendere
in considerazione il problema. Secondo l’Islam – religione di Stato nello Yemen –
i bambini vanno protetti e risulta inconcepibile che le violazioni dei diritti dei
minori nel religiosissimo Paese, siano all’ordine del giorno. (R.P.)