2008-02-29 19:59:37

MESSICO I vescovi chiedono maggiori garanzie sulla libertà religiosa


CITTÁ DEL MESSICO, 28feb08 – La Conferenza episcopale messicana (CEM) ha intenzione di presentare al governo un insieme di osservazioni finalizzate a garantire la libertà religiosa, attualmente in sospeso a causa della mancanza di un decreto attuativo dell’art. 130 della Costituzione, che dovrebbe garantire la libertà religiosa nel Paese. Secondo quanto reso noto dal presidente dell’episcopato messicano, mons. Carlos Aguiar Retes, la CEM desidera che le autorità del Paese stabiliscano norme chiare con cui si ponga fine al “limbo giuridico” in cui vive la Chiesa in Messico. Teoricamente, l’art. 130 della Costituzione interruppe un lungo periodo di negazione di uno stato giuridico per la Chiesa. Nonostante ciò, la mancanza di norme specifiche e i riferimenti generici alla separazione tra Chiesa e Stato contenuti nel “Codice Federale delle Istituzioni e dei Procedimenti elettorali” e nella “Legge sulle Associazioni religiose e il culto pubblico”, ha fatto sì che molti gruppi politici accusino la CEM ogni volta che essa desidera dare un orientamento ai fedeli su temi di interesse pubblico o elettorale. “La nostra intenzione – ha aggiunto mons. Aguiar – è quella di garantire che le leggi e le normative riferite ai ministri di culto non contravvengano ai diritti fondamentali”. Il presule ha citato poi alcuni esempi, tra cui la necessità di rispettare il diritto dei religiosi di “parlare dei valori della Fede”, così come “di difendere la vita in tutte le sue fasi”.
(Aciprensa – PIRO)








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