Sia fonti del Ministero dell’interno iracheno che militari turchi hanno reso noto
la conclusione dell’offensiva turca nel Kurdistan. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan
(PKK) parla però solo di un ritiro “limitato” delle truppe di Ankara. Ieri, in Turchia,
il ministro della Difesa americano, Robert Gates, era tornato a insistere sull'opportunità
che l’operazione si concludesse nel più breve tempo possibile. Intanto, nel Paese
del Golfo il Consiglio presidenziale ha dato il via libera all'esecuzione di Alì il
chimico, considerato uno dei più violenti esponenti del deposto regime di Saddam Hussein.
L’ex Ministro della difesa era stato condannato nel giugno scorso per il suo ruolo
nella campagna di sterminio di Anfal nel 1998, nella quale persero la vita circa 180
mila curdi. Ancora non è chiaro quando avverrà l’impiccagione.
Medio Oriente Tre
raid israeliani nella Striscia di Gaza hanno provocato stamani il ferimento di quattro
palestinesi, fra cui due bambini. Si tratta della ventesima incursione dello Stato
ebraico nella zona, un’offensiva costata la vita a 31 persone tra cui 8 bambini. Ieri,
ripetuti lanci di razzi palestinesi sul territorio israeliano avevano colpito in particolare
Sderot e Ashqelon, provocando una vittima. “Non rinunceremo a nessuna azione” ha detto
il viceministro della Difesa israeliano, Matan Vilnai, mentre il premier Olmert è
impegnato in consultazioni. Stamani, Hamas ha rivolto un appello alla popolazione
e a tutti gli arabi e musulmani perché organizzino imponenti manifestazioni contro
i “crimini israeliani”. Economia La corsa dell'euro è inarrestabile.
La moneta unica europea ha aggiornato nuovamente il record storico sul dollaro a 1,5238.
Nonostante le forti rassicurazioni offerte ieri dal presidente George W. Bush, che
ha negato la recessione e ha ammesso solo un rallentamento dell’economia americana,
permane un forte senso di incertezza sullo stato reale della situazione. A breve,
sarà diffuso il dato relativo ai redditi personali e alle spese per consumi relativi
al mese di gennaio. Timori per uno scenario di stagnazione economica erano stati espressi
anche ieri dal numero uno della Federal Reserve (FED), Ben Bernanke. Gli allarmi del
presidente della FED sullo stato di salute dell'economia americana ha causato l’avvio
di seduta fiacca per le principali Borse europee. Sul fronte asiatico, intanto, l’oro
strappa un nuovo primato superando i 976 dollari l’oncia. Inarrestabile anche la corsa
dei carburanti con il gasolio che, ieri, si è portato a un passo dal prezzo della
benzina.
Kenya-politica Un accordo in extremis è stato raggiunto
ieri in Kenya tra il presidente della Repubblica, Mwai Kibaki, ed il leader dell'opposizione,
Raila Odinga. L’annuncio è venuto dall’ex segretario dell’ONU, Kofi Annan, che ha
mediato la trattativa su mandato dell’Unione Africana. Odinga diventerà primo ministro
e affiancherà il presidente nella gestione del potere. L’intesa prevede, inoltre,
un governo di unità nazionale che rispecchi gli equilibri parlamentari dopo il voto
del 27 dicembre scorso, seguito da una grave escalation di violenze.
Ciad-cessate-il-fuoco Prolungato
di 15 giorni il cessate-il-fuoco in Ciad. Lo ha stabilito l’Assemblea nazionale con
90 voti a favore e 5 contrari. La decisione era scattata dopo l’attacco dei ribelli
alla capitale N'Djamena, all'inizio di febbraio. Nell’offensiva, avevano perso la
vita a 400 civili. Dal 14 febbraio scorso, il presidente del Paese, Idriss Deby, ha
assunto poteri eccezionali.
Colombia-ostaggi E' sempre più ampia
la mobilitazione della comunità internazionale per l’emergenza ostaggi in Colombia.
Nonostante i ribelli delle Forze Armate Rivoluzionarie (FARC) abbiano annunciato che
non procederanno ad altre liberazioni di sequestrati, dopo il rilascio nelle ultime
ore di quattro ex parlamentari, si continua a sperare anche per le sorti di Ingrid
Betancourt. Secondo gli ultimi liberati, le sue condizioni sarebbero critiche. Intanto,
il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha proposto la creazione di un gruppo di mediatori
internazionali per procedere al rilascio dei prigionieri.
Russia-presidenziali Sono
circa 109 milioni i cittadini chiamati a votare domenica per scegliere il successore
del presidente, Vladimir Putin. Ieri, il capo del Cremlino ha lanciato un appello
alla popolazione per recarsi alle urne perché le consultazioni sono ritenute “un passo
decisivo” sul percorso di riforme avviato. Favorito nella corsa proprio il suo delfino:
Medvedev, a seguire Ziuganov, capo del Partito comunista, e l'ultranazionalista Zirinovski.
Sono 200 gli osservatori stranieri mentre sono assenti gli inviati dell’OSCE, Organizzazione
per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che ha annullato la missione per le
“restrizioni imposte dalle autorità”.
Italia-politica La campagna
elettorale sta vivendo giornate particolarmente intense. Al Ministero dell’interno,
partiti e schieramenti hanno cominciato in queste ore a presentare i propri simboli.
La settimana prossima dovranno essere pronte le liste dei candidati. Mentre al centro
è in dirittura d’arrivo l’intesa tra Rosa Bianca e UDC, questa mattina il Popolo delle
Libertà (PDL) ha presentato il proprio programma. Il servizio di Giampiero Guadagni:
E’
di dodici pagine il programma del Popolo delle libertà presentato questa mattina da
Silvio Berlusconi. Che sottolinea: non promettiamo e non facciamo miracoli, la situazione
è difficile e gli italiani devono essere coscienti di questo. Tra le misure previste,
già nel primo Consiglio dei ministri del dopo voto, ci sono la detassazione di straordinari
e tredicesima e anche l’abolizione dell’ICI. Non metteremo le mani nelle tasche degli
italiani, spiega Berlusconi che punta ad una pressione fiscale sotto il 40 per cento.
E ancora: il PDL intende varare un grande piano di edilizia per i giovani e per il
13 per cento delle famiglie non proprietarie di case. Ma anche riaprire i cantieri
e le grandi opere, a partire da Ponte sullo stretto di Messina, e ritornare al nucleare.
Altra priorità la sicurezza: più risorse per le forze dell’ordine, nuovi CPT contro
i clandestini e pene più severe per i reati contro donne e minori. Berlusconi attacca
poi Veltroni: il suo programma è copiato dal nostro ma in versione statalista, uno
specchietto per le allodole che copre i disastri di 20 mesi di governo Prodi. Da lunedì
3 marzo, il PDL comincerà a parlare di candidature. Le donne avranno una rappresentanza
del 30 per cento. Su un altro fronte, nasce la Costituente di Centro dall’incontro
tra UDC e Rosa Bianca. Il progetto prevede nell’immediato una lista unitaria con Pierferdinando
Casini candidato premier e Savino Pezzotta segretario. Nel lungo termine, si pensa
ad un nuovo soggetto politico. Da parte sua, la Sinistra Arcobaleno si prepara a stare
comunque all’opposizione. Lo spiega il candidato premier Bertinotti, che parla di
elezioni truccate in quanto di fatto la competizione si riduce ai due schieramenti
più grandi che, afferma Bertinotti, hanno programmi molto simili. (Per la Radio Vaticana
Giampiero Guadagni)
Italia-terrorismo Allarme dei Servizi segreti
italiani per i civili e i militari impegnati all’estero, in particolare in Afghanistan
e Libano. In un rapporto degli 007, si legge che l’Italia resta una “sponda logistica
per formazioni maghrebine”, mentre il terrorismo di matrice jihadista si conferma
la principale minaccia. "La 'ndrangheta - riferisce il documento - nonostante i duri
colpi subiti, resta nel panorama della criminalità organizzata, la componente più
pericolosa”. Timori anche per le “residue frange eversive, interessate a sfruttare
ed alimentare spinte estremiste ed ogni forma di ribellismo sociale”.
Kosovo-Irlanda Anche
l’Irlanda ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. Il ministro degli Esteri Dermot
Ahern ha affermato che la decisione non intende essere “un atto di ostilità nei confronti
della Serbia”. Fra i Paesi che hanno già riconosciuto il nuovo Stato ci sono Stati
Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.
Serbia-esplosione Non
ha provocato vittime l’esplosione di una bomba davanti ad una stazione radio locale
di Belgrado. La deflagrazione ha causato solo danni materiali all’edificio e ad alcuni
veicoli parcheggiati nei pressi. L'emittente ha aggiunto che alcuni dei suoi dipendenti
di recente sono stati oggetto di intimidazioni e di minacce.
Madagascar Il
ciclone Ivan, che ha travolto il Madagascar la scorsa settimana, ha causato 83 vittime
e lasciato senza casa almeno 200 mila persone. Questo il bilancio comunicato oggi
dalle autorità locali. L’anno scorso sei cicloni avevano colpito il Paese, uccidendo
almeno 150 persone e distruggendo case e raccolti: ma Ivan, con i suoi 200 chilometri
orari, è senz’altro il più violento che abbia mai colpito l’isola. (Panoramica
internazionale a cura di Silvia Gusmano e Benedetta Capelli) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 60 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.