2008-02-29 15:20:02

Iraq: termina l’offensiva turca in Kurdistan


Sia fonti del Ministero dell’interno iracheno che militari turchi hanno reso noto la conclusione dell’offensiva turca nel Kurdistan. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) parla però solo di un ritiro “limitato” delle truppe di Ankara. Ieri, in Turchia, il ministro della Difesa americano, Robert Gates, era tornato a insistere sull'opportunità che l’operazione si concludesse nel più breve tempo possibile. Intanto, nel Paese del Golfo il Consiglio presidenziale ha dato il via libera all'esecuzione di Alì il chimico, considerato uno dei più violenti esponenti del deposto regime di Saddam Hussein. L’ex Ministro della difesa era stato condannato nel giugno scorso per il suo ruolo nella campagna di sterminio di Anfal nel 1998, nella quale persero la vita circa 180 mila curdi. Ancora non è chiaro quando avverrà l’impiccagione.

Medio Oriente
Tre raid israeliani nella Striscia di Gaza hanno provocato stamani il ferimento di quattro palestinesi, fra cui due bambini. Si tratta della ventesima incursione dello Stato ebraico nella zona, un’offensiva costata la vita a 31 persone tra cui 8 bambini. Ieri, ripetuti lanci di razzi palestinesi sul territorio israeliano avevano colpito in particolare Sderot e Ashqelon, provocando una vittima. “Non rinunceremo a nessuna azione” ha detto il viceministro della Difesa israeliano, Matan Vilnai, mentre il premier Olmert è impegnato in consultazioni. Stamani, Hamas ha rivolto un appello alla popolazione e a tutti gli arabi e musulmani perché organizzino imponenti manifestazioni contro i “crimini israeliani”.
 
Economia
La corsa dell'euro è inarrestabile. La moneta unica europea ha aggiornato nuovamente il record storico sul dollaro a 1,5238. Nonostante le forti rassicurazioni offerte ieri dal presidente George W. Bush, che ha negato la recessione e ha ammesso solo un rallentamento dell’economia americana, permane un forte senso di incertezza sullo stato reale della situazione. A breve, sarà diffuso il dato relativo ai redditi personali e alle spese per consumi relativi al mese di gennaio. Timori per uno scenario di stagnazione economica erano stati espressi anche ieri dal numero uno della Federal Reserve (FED), Ben Bernanke. Gli allarmi del presidente della FED sullo stato di salute dell'economia americana ha causato l’avvio di seduta fiacca per le principali Borse europee. Sul fronte asiatico, intanto, l’oro strappa un nuovo primato superando i 976 dollari l’oncia. Inarrestabile anche la corsa dei carburanti con il gasolio che, ieri, si è portato a un passo dal prezzo della benzina.

Kenya-politica
Un accordo in extremis è stato raggiunto ieri in Kenya tra il presidente della Repubblica, Mwai Kibaki, ed il leader dell'opposizione, Raila Odinga. L’annuncio è venuto dall’ex segretario dell’ONU, Kofi Annan, che ha mediato la trattativa su mandato dell’Unione Africana. Odinga diventerà primo ministro e affiancherà il presidente nella gestione del potere. L’intesa prevede, inoltre, un governo di unità nazionale che rispecchi gli equilibri parlamentari dopo il voto del 27 dicembre scorso, seguito da una grave escalation di violenze.

Ciad-cessate-il-fuoco
Prolungato di 15 giorni il cessate-il-fuoco in Ciad. Lo ha stabilito l’Assemblea nazionale con 90 voti a favore e 5 contrari. La decisione era scattata dopo l’attacco dei ribelli alla capitale N'Djamena, all'inizio di febbraio. Nell’offensiva, avevano perso la vita a 400 civili. Dal 14 febbraio scorso, il presidente del Paese, Idriss Deby, ha assunto poteri eccezionali.

Colombia-ostaggi
E' sempre più ampia la mobilitazione della comunità internazionale per l’emergenza ostaggi in Colombia. Nonostante i ribelli delle Forze Armate Rivoluzionarie (FARC) abbiano annunciato che non procederanno ad altre liberazioni di sequestrati, dopo il rilascio nelle ultime ore di quattro ex parlamentari, si continua a sperare anche per le sorti di Ingrid Betancourt. Secondo gli ultimi liberati, le sue condizioni sarebbero critiche. Intanto, il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha proposto la creazione di un gruppo di mediatori internazionali per procedere al rilascio dei prigionieri.

Russia-presidenziali
Sono circa 109 milioni i cittadini chiamati a votare domenica per scegliere il successore del presidente, Vladimir Putin. Ieri, il capo del Cremlino ha lanciato un appello alla popolazione per recarsi alle urne perché le consultazioni sono ritenute “un passo decisivo” sul percorso di riforme avviato. Favorito nella corsa proprio il suo delfino: Medvedev, a seguire Ziuganov, capo del Partito comunista, e l'ultranazionalista Zirinovski. Sono 200 gli osservatori stranieri mentre sono assenti gli inviati dell’OSCE, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che ha annullato la missione per le “restrizioni imposte dalle autorità”.

Italia-politica
La campagna elettorale sta vivendo giornate particolarmente intense. Al Ministero dell’interno, partiti e schieramenti hanno cominciato in queste ore a presentare i propri simboli. La settimana prossima dovranno essere pronte le liste dei candidati. Mentre al centro è in dirittura d’arrivo l’intesa tra Rosa Bianca e UDC, questa mattina il Popolo delle Libertà (PDL) ha presentato il proprio programma. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3


E’ di dodici pagine il programma del Popolo delle libertà presentato questa mattina da Silvio Berlusconi. Che sottolinea: non promettiamo e non facciamo miracoli, la situazione è difficile e gli italiani devono essere coscienti di questo. Tra le misure previste, già nel primo Consiglio dei ministri del dopo voto, ci sono la detassazione di straordinari e tredicesima e anche l’abolizione dell’ICI. Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, spiega Berlusconi che punta ad una pressione fiscale sotto il 40 per cento. E ancora: il PDL intende varare un grande piano di edilizia per i giovani e per il 13 per cento delle famiglie non proprietarie di case. Ma anche riaprire i cantieri e le grandi opere, a partire da Ponte sullo stretto di Messina, e ritornare al nucleare. Altra priorità la sicurezza: più risorse per le forze dell’ordine, nuovi CPT contro i clandestini e pene più severe per i reati contro donne e minori. Berlusconi attacca poi Veltroni: il suo programma è copiato dal nostro ma in versione statalista, uno specchietto per le allodole che copre i disastri di 20 mesi di governo Prodi. Da lunedì 3 marzo, il PDL comincerà a parlare di candidature. Le donne avranno una rappresentanza del 30 per cento. Su un altro fronte, nasce la Costituente di Centro dall’incontro tra UDC e Rosa Bianca. Il progetto prevede nell’immediato una lista unitaria con Pierferdinando Casini candidato premier e Savino Pezzotta segretario. Nel lungo termine, si pensa ad un nuovo soggetto politico. Da parte sua, la Sinistra Arcobaleno si prepara a stare comunque all’opposizione. Lo spiega il candidato premier Bertinotti, che parla di elezioni truccate in quanto di fatto la competizione si riduce ai due schieramenti più grandi che, afferma Bertinotti, hanno programmi molto simili. (Per la Radio Vaticana Giampiero Guadagni)

Italia-terrorismo
Allarme dei Servizi segreti italiani per i civili e i militari impegnati all’estero, in particolare in Afghanistan e Libano. In un rapporto degli 007, si legge che l’Italia resta una “sponda logistica per formazioni maghrebine”, mentre il terrorismo di matrice jihadista si conferma la principale minaccia. "La 'ndrangheta - riferisce il documento - nonostante i duri colpi subiti, resta nel panorama della criminalità organizzata, la componente più pericolosa”. Timori anche per le “residue frange eversive, interessate a sfruttare ed alimentare spinte estremiste ed ogni forma di ribellismo sociale”.

Kosovo-Irlanda
Anche l’Irlanda ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. Il ministro degli Esteri Dermot Ahern ha affermato che la decisione non intende essere “un atto di ostilità nei confronti della Serbia”. Fra i Paesi che hanno già riconosciuto il nuovo Stato ci sono Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.

Serbia-esplosione
Non ha provocato vittime l’esplosione di una bomba davanti ad una stazione radio locale di Belgrado. La deflagrazione ha causato solo danni materiali all’edificio e ad alcuni veicoli parcheggiati nei pressi. L'emittente ha aggiunto che alcuni dei suoi dipendenti di recente sono stati oggetto di intimidazioni e di minacce.

Madagascar
Il ciclone Ivan, che ha travolto il Madagascar la scorsa settimana, ha causato 83 vittime e lasciato senza casa almeno 200 mila persone. Questo il bilancio comunicato oggi dalle autorità locali. L’anno scorso sei cicloni avevano colpito il Paese, uccidendo almeno 150 persone e distruggendo case e raccolti: ma Ivan, con i suoi 200 chilometri orari, è senz’altro il più violento che abbia mai colpito l’isola. (Panoramica internazionale a cura di Silvia Gusmano e Benedetta Capelli)

 
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 60

 
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