Aiutare la famiglia per sconfiggere la violenza presente nella società e promuovere
un’autentica cultura di pace: l’esortazione del Papa nel discorso ai vescovi del Salvador
in visita ad Limina
La difesa della famiglia, la lotta alla povertà, la formazione delle nuove generazioni:
sono i tre temi chiave affrontati da Benedetto XVI nell’udienza ai vescovi del Salvador,
ricevuti stamani in Vaticano, in occasione della visita ad Limina. Il Papa
ha ribadito che se da una parte bisogna consentire a tutti di vivere una vita degna,
dall’altra non si può ridurre l’uomo ad un semplice prodotto della società in cui
vive. L’indirizzo d’omaggio al Papa è stato rivolto dall’arcivescovo di San Salvador,
Fernando Sáenz Lacalle, presidente dell’episcopato salvadoregno. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
“La famiglia
è un bene indispensabile per la Chiesa e la società come anche un fattore fondamentale
per costruire la pace”: è quanto ribadito da Benedetto XVI che ha invitato i vescovi
a rafforzare la pastorale famigliare per offrire ai giovani “una solida formazione
spirituale e affettiva”. Una formazione, ha aggiunto, che li aiuti a “scoprire la
bellezza del piano di Dio sull’amore umano e che gli permetta di vivere con coerenza
gli autentici valori del matrimonio e della famiglia” come il rispetto reciproco,
e la fedeltà.
A causa de la situación de pobreza... “A
causa della povertà”, ha rilevato con amarezza il Santo Padre, molti salvadoregni
“si vedono obbligati ad emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita”. Un
fenomeno che provoca conseguenze negative “per la stabilità del matrimonio e della
famiglia”. Il Papa ha quindi lodato gli sforzi dei presuli per promuovere la pace
e la riconciliazione nel Paese, superando così le dolorose contrapposizioni del passato.
Benedetto XVI ha poi rivolto il pensiero alla piaga della violenza, diffusa nel Paese
centroamericano. Analizzandone le cause, ha costatato, “si riconosce che l’incremento
della violenza è conseguenza immediata di altri mali sociali più profondi come la
povertà, la mancanza di educazione, la disgregazione famigliare, la progressiva perdita
di quei valori che hanno sempre costituito l’anima salvadoregna”.
Frente
a la pobreza de tantas personas... “Di fronte alla povertà
di tante persone”, ha proseguito, “si percepisce come una necessità ineludibile” il
miglioramento delle strutture e delle condizioni economiche per “permettere a tutti
di vivere una vita degna”. Tuttavia, è stato il suo richiamo, non bisogna dimenticare
che “l’uomo non è un semplice prodotto delle condizioni materiali e sociali in cui
vive”. Ha bisogno di qualcosa di più, “aspira a qualcosa di più di quanto la scienza
o qualsiasi altra iniziativa umana possa dargli”.
Los
hombres anhelan a Dios en lo más íntimo de su corazón... “Gli
uomini – ha detto – anelano a Dio nel più intimo del proprio cuore. Solo Lui può appagare
la loro sete di pienezza e di vita, perché solo Lui ci dà la certezza di un amore
incondizionato che è più forte della morte”. Benedetto XVI non ha mancato di sottolineare
che il popolo salvadoregno si caratterizza per una “fede viva e un profondo sentimento
religioso”. Ed ha ricordato i tanti missionari e pastori, come il vescovo Oscar Romero,
che hanno evangelizzato questa terra “dando frutti abbondanti di vita cristiana e
santità”. Il Papa ha poi esortato i vescovi del Salvador ad aiutare i fedeli delle
proprie diocesi ad incontrare Cristo. Un’intensa vita di preghiera, l’ascolto assiduo
della Parola di Dio e una partecipazione costante ai Sacramenti come anche una solida
formazione dottrinale, ha affermato, sono elementi necessari “per illuminare cristianamente
la società in cui vivono”. Il Papa ha inoltre invitato i presuli ad essere vicini
ai propri sacerdoti e religiosi, prestando attenzione alle loro necessità spirituali
e materiali ed incoraggiandoli a proseguire con gioia il cammino di santità sacerdotale.
D’altro canto, ha concluso, proprio “l’amore e la fedeltà del sacerdote alla propria
vocazione” rappresenta la migliore ed efficace pastorale vocazionale.