Dal 2 marzo ogni domenica, in edicola "L’Osservatore Romano" allegato a "L’Eco di
Bergamo", nel cinquantenario dell’elezione di Giovanni XXIII
“Un passo molto importante e nuovo” nella storia de L’Osservatore Romano viene annunciato
oggi nella prima pagina del giornale vaticano. Domenica prossima, 2 marzo, il quotidiano
sarà infatti distribuito in edicola insieme ad un’altra storica testata del giornalismo
cattolico L’Eco di Bergamo. Un’iniziativa inedita, che segna il cinquantesimo
anniversario dell’elezione di Giovanni XXIII, giunto a Roma alla guida della Chiesa
universale dalle natie terre bergamasche. Roberta Gisotti ha intervistato il
direttore de “L’Osservatore Romano, Gian Maria Vian:
D. -
Questa iniziativa, direttore, rientra nel piano editoriale di rilancio della storica
testata?
R. - Sì, è proprio questo che lei ha detto,
perché noi siamo molto penalizzati dai meccanismi di distribuzione: non riusciamo
ad arrivare, come vorremmo, in tutte le edicole e come vorrebbero molti lettori che
vorrebbero leggere il giornale del Papa. Ecco perché abbiamo preparato questa iniziativa
che è resa possibile dalla generosità della diocesi di Bergamo e del suo vescovo.
Per il momento, durerà fino alla fine dell’anno, ed è un’iniziativa importante: intanto
perché è dal 1929 che il giornale non veniva più stampato anche fuori dai confini
vaticani, e inoltre è dagli anni Trenta-Quaranta che non si raggiungevano tirature
così elevate per l’Osservatore Romano.
D. - Direttore,
la tecnologia elettronica favorisce la trasmissione del giornale per la stampa in
altre sedi, fuori dal Vaticano: allora si potrà pensare ad altri gemellaggi, magari
anche con testata estere per quanto riguarda le edizioni in lingua de “L’Osservatore
Romano”?
R. - Perché no? Potrebbe essere una prospettiva.
Del resto, questa trasmissione del giornale non è una novità assoluta nella storia
della nostra testata. C’erano stati dei tentativi addirittura prima della Seconda
guerra mondiale, realizzati naturalmente con la tecnologia dell’epoca. E poi, già
adesso noi teletrasmettiamo in diversi Paesi le edizioni periodiche del giornale.
D.
- In un’ottica di maggiore diffusione dei contenuti de “L’Osservatore Romano”, possiamo
attenderci delle novità anche per quanto attiene il sito Internet?
R.
- Dunque, il sito Internet è già adesso presente nel magnifico sito della Santa Sede
e già adesso è molto più ricco di qualche mese fa. Però, certo, non è un vero e proprio
sito del giornale: a questo stiamo lavorando.
D.
- Un modo, quindi, di raccogliere i segni dei tempi?