2008-02-27 14:56:02

Dal 2 marzo ogni domenica, in edicola "L’Osservatore Romano" allegato a "L’Eco di Bergamo", nel cinquantenario dell’elezione di Giovanni XXIII


“Un passo molto importante e nuovo” nella storia de L’Osservatore Romano viene annunciato oggi nella prima pagina del giornale vaticano. Domenica prossima, 2 marzo, il quotidiano sarà infatti distribuito in edicola insieme ad un’altra storica testata del giornalismo cattolico L’Eco di Bergamo. Un’iniziativa inedita, che segna il cinquantesimo anniversario dell’elezione di Giovanni XXIII, giunto a Roma alla guida della Chiesa universale dalle natie terre bergamasche. Roberta Gisotti ha intervistato il direttore de “L’Osservatore Romano, Gian Maria Vian:RealAudioMP3


D. - Questa iniziativa, direttore, rientra nel piano editoriale di rilancio della storica testata?

 
R. - Sì, è proprio questo che lei ha detto, perché noi siamo molto penalizzati dai meccanismi di distribuzione: non riusciamo ad arrivare, come vorremmo, in tutte le edicole e come vorrebbero molti lettori che vorrebbero leggere il giornale del Papa. Ecco perché abbiamo preparato questa iniziativa che è resa possibile dalla generosità della diocesi di Bergamo e del suo vescovo. Per il momento, durerà fino alla fine dell’anno, ed è un’iniziativa importante: intanto perché è dal 1929 che il giornale non veniva più stampato anche fuori dai confini vaticani, e inoltre è dagli anni Trenta-Quaranta che non si raggiungevano tirature così elevate per l’Osservatore Romano.

 
D. - Direttore, la tecnologia elettronica favorisce la trasmissione del giornale per la stampa in altre sedi, fuori dal Vaticano: allora si potrà pensare ad altri gemellaggi, magari anche con testata estere per quanto riguarda le edizioni in lingua de “L’Osservatore Romano”?

 
R. - Perché no? Potrebbe essere una prospettiva. Del resto, questa trasmissione del giornale non è una novità assoluta nella storia della nostra testata. C’erano stati dei tentativi addirittura prima della Seconda guerra mondiale, realizzati naturalmente con la tecnologia dell’epoca. E poi, già adesso noi teletrasmettiamo in diversi Paesi le edizioni periodiche del giornale.

 
D. - In un’ottica di maggiore diffusione dei contenuti de “L’Osservatore Romano”, possiamo attenderci delle novità anche per quanto attiene il sito Internet?

 
R. - Dunque, il sito Internet è già adesso presente nel magnifico sito della Santa Sede e già adesso è molto più ricco di qualche mese fa. Però, certo, non è un vero e proprio sito del giornale: a questo stiamo lavorando.

 
D. - Un modo, quindi, di raccogliere i segni dei tempi?

 R. - Direi proprio di sì.







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