Amnesty International chiede alla Russia di garantire libertà di associazione e di
stampa
“Evitare il ricorso a leggi, come quella per combattere le attività estremiste, per
reprimere l’operato delle organizzazioni civili e degli organi di stampa; formare
al rispetto della libertà d’associazione gli agenti di polizia; garantire che i giornalisti
possano svolgere il proprio dovere professionale senza subire interferenze arbitrarie;
avviare indagini approfondite e imparziali su tutte le denunce di violazioni ai danni
degli attivisti per i diritti umani, dei giornalisti e degli appartenenti all’opposizione
politica” e “garantire l’applicazione degli standard internazionali in materia di
processi equi, nei procedimenti contro i presunti responsabili di queste violazioni”.
È quanto Amnesty International chiede oggi alle autorità di Mosca a tutela della libertà
di espressione, associazione e riunione, nell’imminenza delle elezioni in programma
nel Paese il prossimo 2 marzo. Questa libertà “è la pietra miliare di una società
civile attiva. Le autorità russe la stanno restringendo, nell’ambito della loro strategia
di contrasto alla cosiddetta influenza occidentale. In questo modo, violano gli obblighi,
nazionali e internazionali”: è l’allarme lanciato da Nicola Duckworth, direttrice
del Programma Europa-Asia centrale di Amnesty International. Proprio in vista della
consultazioni, denuncia Duckworth, “la negazione della libertà d’espressione e d’associazione
si è fatta più evidente. Le autorità hanno fatto ricorso alla forza per disperdere
manifestazioni dell’opposizione” e “la polizia ha disturbato l’azione di giornalisti
e attivisti per i diritti umani”. Nel Paese inoltre, le televisioni e molti altri
mezzi di stampa sono controllati dallo Stato. (R.P.)