2008-02-25 20:46:33

INDIA I vescovi si rivolgono al premier per l’abolizione delle discriminazioni contro i dalit cristiani




JAMSHEDPUR, 25 feb 08 - Durante la loro recente plenaria Jamshedpur, i vescovi indiani hanno rivolto un nuovo appello perché vengano finalmente abolite le attuali discriminazioni contro i dalit cristiani. In base a una controversa disposizione introdotta nel 1950, gli ex fuori casta convertiti al cristianesimo o all’Islam sono esclusi dagli aiuti statali previsti dalla Costituzione indiana a favore delle caste più basse e di cui beneficiano invece i dalit indù, buddisti e sikh. Da tempo le organizzazioni cristiane e musulmane in India ne invocano l’abolizione, in quanto palesemente discriminatoria. Richiesta reiterata dai vescovi in un memorandum consegnato nei giorni scorsi al Primo Ministro Manmohan Singh. “Questa discriminazione – affermano - è una grave violazione dei diritti umani e della libertà religiosa sancita dalla costituzione”. Essi chiedono quindi al governo di procedere senza ulteriori indugi per decreto e di presentare un emendamento costituzionale alla prossima sessione del Parlamento, ricordando che diverse commissioni si sono pronunciate a favore.
La questione dei diritti civili dei dalit cristiani e musulmani è da anni al centro del dibattito politico in India. Contro il loro riconoscimento è sempre stato il partito nazionalista Bharatiya Janata (BJP) , mentre il Partito del Congresso nel 2004 si era impegnato ad abolire le norme discriminatorie, ma da quando è tornato al governo al governo nulla è stato fatto.
(Ucan – ZENGARINI)








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