2008-02-23 15:19:17

Kenya: il cardinale di Nairobi Njue, in visita a Trieste, chiede aiuto per le popolazioni del Paese africano


Si fa sempre più drammatica la crisi umanitaria che ha colpito il Kenya dove migliaia di profughi sono in fuga nel nord ovest del Paese. Nella violenza etnica seguita alla proclamazione del vincitore nelle elezioni dello scorso dicembre, sono state uccise centinaia di persone e interi villaggi sono stati bruciati. Gli sfollati sono 250 mila e almeno mezzo milione i colpiti dalla crisi. Tutta l’economia è bloccata, le banche, gli uffici e negozi sono quasi ovunque chiusi. Centinaia di persone sono senza assistenza e senza cibo. “Se il futuro capo del governo opererà con più poteri, ma sotto la guida del presidente della Repubblica, il Kenya – ha detto il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, in visita a Trieste città dalla quale partono alcune delle missioni che operano nel Paese africano – si avvierà finalmente verso una soluzione pacifica. E la Chiesa – dice il porporato - è pronta a collaborare per la riconciliazione, con l’appoggio anche delle missioni”. In questo momento, si legge su Avvenire, il cardinale Njue sottolinea le necessità del Paese che sono “la distribuzione delle terre alla popolazione, l’evoluzione dell’economia, la libertà di educazione, l’assistenza sanitaria e la lotta contro le malattie, l’Aids in particolare”. Ne è convinto l’arcivescovo Njue, che intanto si augura si trovi un accordo e “un giusto equilibrio di poteri” tra il presidente uscente Kibaki, accusato di aver vinto le elezioni con i brogli e il capo dell'opposizione Odinga. Mons. Eugenio Ravignani, vescovo di Trieste, che è stato in Kenya prima che scoppiassero le violenze, sottolinea che la sua diocesi “continuerà con tutta la passione possibile ad aiutare la chiesa keniana". Trieste ha cominciato le proprie missioni nel 1970, e opera nel Paese africano già da 30 anni. (M.B.)







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