2008-02-20 15:09:00

Il Comitato Tv e Minori: progressi nella tutela dei più piccoli, ma ancora troppa violenza sul piccolo schermo


C’è ancora troppa violenza in tv, ma migliora il sistema di avvertenze rivolto alle famiglie. È il bilancio a luci e ombre del Comitato per l’applicazione del Codice Tv e minori che, ieri a Roma, ha presentato il consuntivo del 2007. In testa alle violazioni, il gruppo Mediaset. Seguono la RAI, La7 e le emittenti locali. Ancora problematico, inoltre, il fronte delle tv satellitari, restie ad adottare efficaci sistemi di controllo per i genitori. Al microfono di Silvia Gusmano il presidente emerito della Corte Costituzionale e vicepresidente del Comitato, Riccardo Chieppa:RealAudioMP3

R. - I punti più dolenti sono l’applicazione alle nuove forme di comunicazione dei media, la televisione satellitare, tutti i programmi interattivi e soprattutto, direi, tutte quelle forme di offerte, volta per volta, sulla base di un catalogo. C’è la necessità - imposta ora dalla Comunità europea - che tutto quanto questo genere di comunicazione, di film, sia sottoposto a delle regole minime, a difesa delle nuove generazioni. Siamo formando delle nuove generazioni sulla base dell’odio, della violenza, degli aspetti negativi della società.

 
D. - E qual è la reazione dei giovani davanti agli aspetti deteriori della televisione: rassegnazione o protesta?

 
R. - C’è una statistica che conferma una diminuzione dell’utenza giovanile, dai 14 ai 18 anni. In alcuni casi, forse, c’è un ritorno alla radio. I giovani cercano di trovare qualche cosa che sia a loro misura: il passaggio a Internet, il passaggio ai DVD, a tutte quelle forme in cui hanno la possibilità di scegliere quello che vogliono vedere. Ciò vuol dire che c’è un senso di insoddisfazione. Ci sono dei programmi bellissimi realizzati dalle televisioni, comprese quelle di Stato, trasmessi purtroppo ad ore in cui la maggior parte dei ragazzi dorme. Si rischia che i giovani si allontanino dalla televisione perché essi stessi capiscono che non soddisfa le loro aspirazioni, anche di modernità e di cultura: un allontanamento che è quasi una forma di autodifesa dai rischi dannosi che talune televisioni apportano.

 
Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati registrati anche alcuni significativi progressi, a cominciare dall’estensione della "fascia protetta" sui canali della RAI, oggi dalle 16 alle 20. Il presidente del Comitato per l’applicazione del Codice Tv e Minori Emilio Rossi:RealAudioMP3
 
R. - Per la prima volta, le televisioni a cui carico si è riscontrata violazione devono riferire nei loro programmi che c’è stato un intervento del Comitato che ha ravvisato il fallo, sostanzialmente una sanzione di immagine. Poi, ci sono progressi in materia di segnaletica e soprattutto di queste cose si parla sempre di più ed in termini sempre più concreti. Credo che sia qualcosa di fronte al nulla di ieri.

 
D. - A livello di sanzioni, sono sufficienti gli strumenti oggi a disposizione per punire le violazioni in questo ambito?

 
R. - Tutte le nostre risoluzioni vanno immediatamente alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che giudica, in alcuni casi archivia e in altri decide, se sanzionare. Ormai, sono piuttosto numerosi i casi in cui sono state irrogate pene pecuniarie, da poche centinaia di euro a 200 mila euro. Le norme potrebbero forse essere migliorate come tutte le cose, ma l’importante è che non si radichi l'abitudine, purtroppo in Italia molto diffusa, che le norme ci sono ma nessuno si occupa di farle applicare.







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