Il cardinale Cordes esprime preoccupazione per il crescente materialismo in India
Le opere di carità dovrebbero essere segno dell’amore di Dio e dovrebbero seguire
l’esempio della beata madre Teresa di Calcutta, che nei poveri e nei sofferenti “vedeva
e cercava di consolare Gesù stesso”. Lo ha affermato nei giorni scorsi il presidente
del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, cardinale Paul Josef Cordes, rivolgendosi a 160
vescovi cattolici indiani, riuniti per il loro 28.mo incontro generale a Jamshedpur,
in India. Riprendendo le parole di Benedetto XVI nell’Enciclica ‘Deus caritas est’,
il porporato ha sottolineato poi che l’esigenza principale è quella di “essere persone
mosse dall’amore di Cristo”. Dopo aver lodato l’opera caritativa svolta dalla Chiesa
nel Paese, il cardinale ha quindi analizzato “il rapido boom economico “ dell’India.
Questa crescita – ha detto – è accompagnata da “un crescente materialismo”: la voglia
di possedere – ha osservato il porporato – sembra essere la tendenza del momento.
L’India rimane, inoltre, ancora uno Stato con profonde divisioni: la maggior parte
dei cittadini continua, infatti, a vivere in condizioni di povertà e sembrano destinate
ad aumentare le differenze tra ricchi e indigenti. Non mancano, comunque, anche segnali
positivi: negli ultimi anni – riferisce l’agenzia Zenit – è cresciuto il fenomeno
del volontariato e sta aumentando anche “la filantropia corporativa”. Parlando infine
dei recenti attacchi subiti dai cristiani in India, il cardinale Paul Josef Cordes
ha auspicato che “l’amore puro e generoso del prossimo porti a realizzare pienamente
il comandamento di Gesù”. (A.L.)