Perù: per la vita e contro la legalizzazione dell’aborto, preghiera e digiuno fino
al 24 marzo
E’ in corso l’iniziativa “Quaranta giorni di orazioni per la vita” per incoraggiare
la popolazione a difendere il diritto alla vita dei bambini e contro i tentativi di
legalizzare l’aborto in Perù. L’appello, lanciato da un gruppo di organizzazioni cattoliche
peruviane che fanno riferimento al Centro di promozione familiare, si concluderà il
24 marzo. Alla manifestazione, secondo gli organizzatori, aderiranno coloro che si
impegnano a recitare quotidianamente e per quaranta giorni l’Orazione per la vita
così come era stata pronunciata da Giovanni Paolo II; il 25 dello stesso mese, si
celebrerà in tutto il Paese il Giorno per la Vita. In Perù l’aborto non è previsto
dalla legge ma, negli ultimi tempi, numerosi gruppi abortisti si battono per depenalizzarlo
e introdurlo. Da parte sua, di recente - si legge su “L’Osservatore Romano” - il consiglio
direttivo del Distretto regionale sanitario di Arequipa, regione nel sud del Perù,
ha approvato un “protocollo per l’aborto terapeutico”. Probabilmente, sospettano le
organizzazioni cattoliche peruviane, che ci sia la pressione di un’organizzazione
abortista, la “Promsex”. Questo permetterebbe di effettuare l’aborto ogni volta che
la futura madre avvertisse un leggero malore fisico o un disagio mentale. A questo
proposito, mons. Javier Augusto Del Rio Alba, vescovo di Arequipa, città capoluogo
della regione Arequipa, ha preso una forte posizione per difendere il diritto alla
vita dei nascituri e contro l’aborto. Il prelato inoltre esprime tutto il suo dissenso
sul documento per l’aborto terapeutico, approvato dal Distretto regionale per la salute
della regione, dichiarando esplicitamente che “il motivo dell’aborto terapeutico è
solo una grande menzogna". Terapia significa curare e non uccidere una creatura innocente.
Come è possibile permettere a una madre di decidere della sorte di una creatura che
già da cinque mesi si sviluppa nel suo ventre? In questo modo - aggiunge il presule
- si uccide una creatura che a tutti gli effetti è già dotata di vita”. Il vescovo
De Rio sottolinea infine che “il Distretto regionale della salute ha approvato un
protocollo falso e menzognero. La popolazione di Arequipa - conclude il prelato -
non permetterà che vengano uccise creature innocenti”. Per ulteriori informazioni
si può consultare il sito: www.travesiaporlavida.blogspot.com (M.B.)