2008-02-18 15:29:25

L’episcopato cattolico d’Inghilterra risponde alle aperture del primate anglicano Rowan Williams alla sharia


“Occorre fare una distinzione tra il riconoscimento legale dei tribunali religiosi e il bisogno per la legislazione di venire incontro alle esigenze di chi pratica una religione”. La Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles commenta così le dichiarazioni del primate anglicano Rowan Williams riguardo all’introduzione di parti della sharia nel sistema giuridico del Regno Unito. Secondo i presuli, riferisce l’agenzia Sir, l’arcivescovo di Canterbury ha fatto questa distinzione quando ha parlato della sharia ma essa non è stata colta dai media. “Nell’articolo 9 della legge sui diritti umani e in molti aspetti della legislazione britannica – affermano - si contempla il punto di vista dei credenti quando si consente alle scuole cattoliche di scegliere un cattolico come preside o si permette a un dottore di fare obiezione di coscienza all’aborto”. Diverso è il problema del riconoscimento dei tribunali religiosi. Benché la Chiesa Cattolica abbia un proprio diritto canonico e un sistema di tribunali in materia di matrimoni e divorzi, avverte la conferenza episcopale, “le decisioni di questi tribunali non hanno valore giuridico nei tribunali civili del Paese e la Chiesa non si è mai battuta in questa direzione”. Per i vescovi inglesi, conclude l’agenzia Sir, “è importante che la legge del Regno Unito abbia valore universale e sia uguale per tutti i cittadini. Lo Stato deve dare spazio alle esigenze di chi pratica una religione ma senza indebolire il bene comune”. (A.G.)







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