2008-02-15 17:44:48

INDIA Il fondamentalismo è la più grande sfida per la Chiesa indiana oggi, afferma mons. Fernandes all’assemblea della CBCI




JAMSHEDPUR, 15 feb 08 - Il fondamentalismo e il terrorismo di marca religiosa sono oggi una delle minacce più gravi per la Chiesa e per l’intera Nazione indiana. Lo ha detto mons. Stanislaus Fernandes, Segretario generale della Conferenza episcopale indiana (CBCI), all’apertura della sua 28ª Assemblea biennale, in corso in questi giorni a Jamshedpur, nello stato del Jharkhand. Nella sua relazione sulle attività svolte dalla Chiesa indiana dall’ultima plenaria del 2006, mons. Fernandes ha parlato delle sfide più importanti in India oggi: a cominciare appunto dal fondamentalismo che - ha detto - sta “lacerando il tessuto” della laicità e dell’armonia sociale, in un momento in cui il Paese deve risolvere divari sociali crescenti, discriminazioni e altre gravi piaghe sociali. Mentre l’economia indiana cresce, infatti, metà della popolazione vive ancora nella povertà estrema e non può accedere ai servizi essenziali come la sanità e l’educazione. La Chiesa è attivamente impegnata su questi fronti e, tuttavia, deve fare i conti con una crescente ostilità, come confermano, tra l’altro, i recenti fatti di Orissa. A fronte di questo quadro preoccupante, mons. Fernandes ha rilevato come la CBCI abbia raggiunto risultati importanti in questo biennio. In particolare, ha ricordato il varo nuovo piano educativo predisposto dai vescovi per promuovere l’educazione dei poveri e degli emarginati, come anche l’impegno a favore delle popolazioni tribali.
All’assemblea della CBCI partecipano 150 vescovi e, per la prima volta, anche una cinquantina di donne. La sessione è infatti dedicata al tema: “Valorizzare la presenza della donna nella Chiesa e nella società”, scelto anche per ricordare il XX anniversario della Lettera Apostolica “Mulieris dignitatem” di Giovanni Paolo II. Introducendo i lavori, il Presidente della CBCI, card. Telesphore Toppo, ha sottolineato “l’urgenza di riconoscere e promuovere l’uguaglianza e la dignità della donna a tutti i livelli”, ricordando il contributo dato dalla Chiesa indiana anche alla promozione della condizione femminile nel Paese.
(Ucan; Cbci site – ZENGARINI)








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