INDIA Il fondamentalismo è la più grande sfida per la Chiesa indiana oggi, afferma
mons. Fernandes all’assemblea della CBCI
JAMSHEDPUR, 15 feb 08 - Il fondamentalismo e il terrorismo di marca religiosa
sono oggi una delle minacce più gravi per la Chiesa e per l’intera Nazione indiana.
Lo ha detto mons. Stanislaus Fernandes, Segretario generale della Conferenza episcopale
indiana (CBCI), all’apertura della sua 28ª Assemblea biennale, in corso in questi
giorni a Jamshedpur, nello stato del Jharkhand. Nella sua relazione sulle attività
svolte dalla Chiesa indiana dall’ultima plenaria del 2006, mons. Fernandes ha parlato
delle sfide più importanti in India oggi: a cominciare appunto dal fondamentalismo
che - ha detto - sta “lacerando il tessuto” della laicità e dell’armonia sociale,
in un momento in cui il Paese deve risolvere divari sociali crescenti, discriminazioni
e altre gravi piaghe sociali. Mentre l’economia indiana cresce, infatti, metà della
popolazione vive ancora nella povertà estrema e non può accedere ai servizi essenziali
come la sanità e l’educazione. La Chiesa è attivamente impegnata su questi fronti
e, tuttavia, deve fare i conti con una crescente ostilità, come confermano, tra l’altro,
i recenti fatti di Orissa. A fronte di questo quadro preoccupante, mons. Fernandes
ha rilevato come la CBCI abbia raggiunto risultati importanti in questo biennio. In
particolare, ha ricordato il varo nuovo piano educativo predisposto dai vescovi per
promuovere l’educazione dei poveri e degli emarginati, come anche l’impegno a favore
delle popolazioni tribali. All’assemblea della CBCI partecipano 150 vescovi e,
per la prima volta, anche una cinquantina di donne. La sessione è infatti dedicata
al tema: “Valorizzare la presenza della donna nella Chiesa e nella società”, scelto
anche per ricordare il XX anniversario della Lettera Apostolica “Mulieris dignitatem”
di Giovanni Paolo II. Introducendo i lavori, il Presidente della CBCI, card. Telesphore
Toppo, ha sottolineato “l’urgenza di riconoscere e promuovere l’uguaglianza e la dignità
della donna a tutti i livelli”, ricordando il contributo dato dalla Chiesa indiana
anche alla promozione della condizione femminile nel Paese. (Ucan; Cbci site –
ZENGARINI)