“Efficacia dell’oblazione di Cristo”: la meditazione pomeridiana per gli esercizi
spirituali alla presenza del Papa
Dopo aver proposto stamattina le meditazioni sui temi del sacrificio di Cristo e dello
spirito santo dell’Oblazione di Cristo, nel pomeriggio il cardinale Albert Vanhoye,
nel quinto giorno di esercizi spirituali per la quaresima in vaticano, alla presenza
del papa e della curia romana, ha parlato dell’efficacia dell’oblazione di Cristo.
Servizio di Francesca Sabatinelli
Questa
mattina i temi delle meditazioni sono stati invece: Il sacrificio di Cristo ed il
ruolo dello Spirito Santo nel Mistero pasquale. a guidare gli esercizi spirituali
è stato sempre il cardinale Albert Vanhoye. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Il sacrificio
di Cristo”, meditato attraverso la Lettera agli Ebrei. Se nel linguaggio corrente
la parola sacrificio - ha premesso il cardinale Vanhoye - assume una valenza piuttosto
negativa, nel senso religioso ha invece un significato molto positivo:
“Sacrificare,
infatti, non significa privare, significa rendere sacro, come santificare significa
rendere santo, semplificare rendere semplice. Quindi, il sacrificio è un atto molto
positivo e fecondo che valorizza immensamente un’offerta”.
Il sacrificio di
Cristo comprende infatti l’intero Mistero pasquale, ovvero la morte e la glorificazione:
“Senza
la glorificazione sarebbe incompleto, non avrebbe fondato la Nuova Alleanza perché
Cristo non avrebbe raggiunto Dio e non avrebbe attuato il collegamento tra la nostra
miseria e la santità di Dio”.
Ha ricordato quindi il porporato come nell’Antico
Testamento, lo scopo del sacrificio fosse di cambiare la disposizione di Dio, di ottenere
i suoi favori, in cambio dei doni offerti. Diversamente avviene nel sacrificio cristiano,
come spiega la Lettera agli Ebrei:
“L’autore, invece, dice che lo scopo del
sacrificio è cambiare la disposizione dell’uomo, non le disposizioni di Dio. Il suo
scopo è quello di rendere perfetto nella coscienza l’offerente, di dare un cuore purificato
e docile a Dio”.
Un’aspirazione religiosa non basta però per cambiare la coscienza
di un peccatore:
“Ci vuole una mediazione efficace. Il peccatore deve essere
aiutato da un mediatore che non sia lui stesso un peccatore e che gli apra la via
del contatto, della comunione con Dio, questo è il problema dell’Alleanza”.
Nella
seconda meditazione il cardinale Vanhoye, ha poi approfondito il ruolo de “Lo Spirito
Santo nell’oblazione di Cristo”, che apre la via verso Dio:
“Gesù invece è
stato vittima degna e sacerdote capace. Vittima degna perché aveva una perfetta integrità
morale e religiosa, era senza macchia, come disse l’autore, era santo, innocente,
l’immacolato. E’ stato sacerdote capace in quanto era pieno della forza dello Spirito
Santo”.
Di “Cristo mediatore della Nuova Alleanza nell’Ultima Cena” ha invece
parlato il cardinale Vanhoye nella meditazione di ieri pomeriggio. Gesù sa già che
sarà tradito, rinnegato, ucciso, anticipa questi eventi di morte e li trasforma in
una vittoria dell’amore:
“Quando celebriamo l’Eucaristia e ci comunichiamo,
riceviamo in noi questo intenso dinamismo di amore, capace di trasformare tutti gli
eventi in occasione di vittoria dell’amore”.