Le Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù festeggiano il primo centenario dell'istituzione
dell'adorazione perpetua
Oggi, 14 febbraio, le Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù, celebrano il
primo centenario dell’esposizione perpetua del Santissimo Sacramento in tutte le loro
case; l’adorazione è continua durante le 24 ore del giorno. Quest’adorazione non è
mai stata interrotta, nemmeno durante la terribile persecuzione religiosa in Messico.
Le Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù, congregazione di vita contemplativa,
vennero infatti fondate a Città del Messico il 3 maggio 1897 dalla Venerabile Serva
di Dio Concepciòn Cabrera de Armida. Sul carisma di queste religiose Giovanni Peduto
ha intervistato suor Teresa Caligaris, della Comunità di Roma:
R. -
Il nostro carisma è quello di vivere costantemente unite a Cristo Sacerdote e Vittima
per offrirLo e offrirci all’Eterno Padre per espiare i peccati del mondo, specialmente
delle anime a Lui consacrate e di ottenere grazie di santificazione per tutti gli
uomini, ma specialmente per la Chiesa e per i sacerdoti.
D.
- Cosa significa essere religiose contemplative oggi?
R.
- Significa dare priorità ai momenti di preghiera non per parlare agli uomini di Dio
ma per parlare a Dio degli uomini, e qui possiamo fare riferimento a quella frase
del Papa Giovanni Paolo II: “Un momento di vera adorazione è più fecondo della più
intensa attività apostolica”.
D. - Il mondo capisce
il vostro ruolo nella Chiesa e nella società?
R.
- È difficile che il mondo di oggi capisca il nostro ruolo nella Chiesa e nella società,
ma comunque sembra che adesso cominci a risvegliarsi nelle coscienze delle persone
questa necessità della intimità con il Signore attraverso l’adorazione, forse perché
cominciano a sentire la stanchezza delle cose inconsistenti. Lo costatiamo vedendo
che tante persone vengono a fare preghiera nella nostra cappellina per respirare l’ambiente
di pace e di preghiera che trovano in questo luogo, come loro stesse ci dicono.
D.
- Qual è l’importanza e quali sono i frutti dell’adorazione eucaristica?
R.
- L’adorazione eucaristica è importante quando è fatta in unione con Gesù, perché
è Lui stesso che prolunga il Suo sacrificio in noi, e dunque ha il valore dell’azione
del Dio-Uomo. I frutti per lo più sono nascosti alle contemplative, ma per fede abbiamo
la certezza della sua divina efficacia e questo è ciò che conta. Ma è doveroso dire
che gratificano molto le telefonate che giorno e notte riceviamo di persone che ci
affidano le loro angosce, i loro malati e i loro desideri di incontrarsi con Dio,
sapendo che tutte le loro intenzioni sono davanti al Santissimo.
D.
- Quante siete e dove siete?
R. - Siamo più di 300
religiose sparse in vari Paesi: 21 case in Messico, dove siamo nate; una a Madrid,
Spagna; una a Roma; una negli Stati Uniti; una nel Guatemala; 2 in Costarica e 1 nel
Salvador. Qui a Roma, sull’Appia Nuova, 1468, al Km. 14, siamo una piccola comunità
di 9 suore.