2008-02-14 15:57:25

In due gravi episodi di violenza in Iraq uccisi 5 civili e un'intera famiglia


Il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto stamani a Mosca la sua ultima conferenza stampa da presidente. Al centro dell’incontro, al quale hanno partecipato oltre 1300 giornalisti, i temi più attuali di politica interna ed estera. Ci riferisce Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

A maggio il leader del Cremlino dovrà cederà lo scettro di primo cittadino russo. La costituzione non gli consente, infatti, una terza candidatura. E, proprio parlando di chi prenderà il suo posto, Putin ha detto di aver appoggiato con piacere la candidatura di Dmitri Medvedev alle presidenziali del 2 marzo prossimo. “Sarà capace di lavorare bene come presidente”, ha sottolineato Putin, che ha poi definito il 2007 come un anno di successi per la Russia e questo grazie anche all’intenso lavoro da lui svolto. “Non ho motivo di vergognarmi di fronte al popolo”, ha precisato. Poi i temi internazionali. A proposito delle recente polemica con gli Stati Uniti sul cosiddetto scudo spaziale antimissili, che Washington potrebbe realizzare in Europa, il presidente ha confermato che la Russia sarà costretta a puntare parte dei suoi sistemi missilistici su Ucraina, Polonia, repubblica Ceca e qualsiasi altro Paese dell’ex Patto di Varsavia che apra le porte ad installazioni americane. E ancora, commentando il mancato invio di osservatori dell'OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, alle prossime presidenziali, Putin ha detto che l’organizzazione ha da tempo bisogno di una riforma e che la Russia ha sempre rispettato i suoi obblighi. Bocciatura senza attenuanti, poi, di ogni ipotesi di indipendenza unilaterale del Kosovo. Per Putin, che ha voluto così mandare un chiaro messaggio all’ONU, sarebbe “immorale e illegale” appoggiare una dichiarazione del genere. Infine, a proposito del suo futuro, ha ribadito la sua intenzione di rimanere protagonista delle vicende politiche russe e di essere pronto a diventare primo ministro, collaborando strettamente con Medvedev e continuando a servire il Paese sia pure in un ruolo diverso.

In Russia ucciso magistrato in prima linea contro la corruzione
Un magistrato famoso per la sua azione contro la corruzione, procuratore della regione di Saratov (sud della Russia), è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco ieri sera. Lo hanno riferito agenzie di stampa. Evgueni Grigoriev è stato “ucciso con una pallottola in testa” vicino alla sua abitazione a Saratov, hanno precisato ieri sera funzionari di polizia locale. È stata aperta un'inchiesta.

Turkmenistan
Il presidente del Turkmenistan, Gourbangouly Berdymoukhamedov, ha decretato l'amnistia per 1.269 detenuti in occasione della festa nazionale della bandiera che si celebrerà nel Paese il prossimo 19 febbraio. Lo riferisce l'agenzia di stampa di Stato TDH. Il testo del decreto e la lista delle persone che ne beneficeranno non è stato ancora pubblicato. L'annuncio giunge in coincidenza con il primo anniversario della presidenza di Berdymoukhamedov ed è la terza amnistia che il capo dello Stato concede dal suo insediamento. L'ultima risale al settembre 2007, fu decretata dopo un viaggio del presidente negli Stati Uniti e riguardava 9000 detenuti. Un mese prima Berdymoukhamedov aveva autorizzato la liberazione di 11 persone, tra cui due condannati per la loro partecipazione ad un tentato colpo di Stato contro il precedente presidente, nel 2002. Le carceri del Turkmenistan, considerato uno dei Paesi più repressivi del mondo, secondo le organizzazioni per la difesa dei diritti umani sono piene di prigionieri politici. Berdymoukhamedov ha introdotto alcune modifiche alle politiche adottate dal suo predecessore e sta tentando un nuovo corso per un'economia più aperta, ma nessuna riforma sostanziale è stata attuata per apportare cambiamenti al regime politico del Paese.

USA: Bush firma misure per l’economia
Con una breve cerimonia alla Casa Bianca, il presidente George W. Bush ha firmato il "pacchetto di stimolo per l'economia americana", per un valore di 168 miliardi di dollari, che mira a dare “un’iniezione di energia” alla economia americana. Il servizio di Elena Molinari: RealAudioMP3


Il pacchetto antirecessione è legge. Il presidente Bush lo ha firmato dopo l’approvazione del Congresso e gli americani cominceranno a ricevere assegni dai 600 ai 1500 dollari ai primi di maggio. Gli incentivi ammontano a quasi 170 miliardi dollari e ne beneficeranno oltre 130 milioni di americani. Quale sarà il loro effetto sull’economia è però ancora incerto. L’obiettivo dei rimborsi fiscali, lo stimolo dei consumi, non è infatti garantito, gli americani si sono talmente indebitati che per la prima volta in quasi venti anni hanno deciso di risparmiare. La maggior parte, dunque, ha intenzione di tenere da parte gli assegni o di usarli per pagare le bollette, solo un quinto spenderà il regalo dello Stato in beni di consumo. Il pacchetto comprende anche agevolazioni fiscali per le aziende per alimentare i loro investimenti e le assunzioni, ma lo stesso Harry Raid, leader della maggioranza al Senato, ha precisato che per fermare la recessione occorre fare di più. Il problema è che il bilancio federale USA è già pesantemente in rosso, il prossimo presidente, dunque, potrebbe dover chiedere agli americani di restituire allo Stato sotto forma di tasse i soldi che hanno ricevuto da Bush. (Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana)

Birmania
Il capo dei ribelli Karens, gruppo etnico localizzato principalmente in Birmania e in lotta dal 1948 con la giunta militare al potere di questo Paese, è stato ucciso oggi nella sua abitazione nei pressi di Mae Sot, località al confine con la Thailandia. Lo riferiscono la polizia locale e alcuni oppositori in esilio. Pado Man Sha, 65 anni, era il segretario generale dell'Unione Nazionale Karens (KNU), movimento dissidente con base a Mae Sot, e aveva di recente stabilito dei contatti tra il suo gruppo etnico e l'opposizione democratica in Birmania. Secondo il colonnello Passawat Teangjui, comandante della polizia locale, l'uomo è stato ucciso da tre uomini armati che parlavano karen, idioma del ceppo linguistico tibeto-birmano. Alcuni dissidenti in esilio, tra cui l'oppositore birmano, Aung Naing Oo, hanno dichiarato che l'omicidio potrebbe essere opera di una fazione dissidente interna al movimento Karens, anche se non vengono abbandonate altre ipotesi. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 







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