2008-02-03 14:35:10

Cure anche in casi di estrema prematurità: documento finale di 4 atenei romani


“Un neonato vitale, in estrema prematurità, va trattato come qualsiasi persona in condizioni di rischio ed assistito adeguatamente”. Lo afferma il documento stilato a conclusione del convegno sul tema “Prematurità estrema: margini di gestione ostetrica e risvolti neonatologici” promosso dalle facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università Romane. Nel comunicato, i direttori delle cliniche di ostetricia e ginecologia di Tor Vergata, La Sapienza, dell’Università Cattolica e del Campus Biomedico, spiegano che “con il momento della nascita la legge attribuisce la pienezza del diritto alla vita e quindi all’assistenza sanitaria”. E aggiungono che “l’attività rianimatoria esercitata alla nascita dà il tempo necessario per una migliore valutazione delle condizioni cliniche, della risposta alla terapia intensiva e della possibilità di sopravvivenza, e permette di discutere il caso con il personale dell’Unità ed i genitori”. Negli ultimi anni – ricorda oggi la stampa - i progressi della medicina consentono di salvare un maggior numero di neonati in epoca sempre più precoce, e la vitalità del neonato, per quanto estremamente prematuro, impone al medico l’assistenza, indipendentemente dalla volontà del genitore. Solo nel caso in cui gli sforzi terapeutici si rivelassero inutili allora i medici firmatari del documento invitano ad “evitare ad ogni costo che le cure intensive possano trasformarsi in accanimento terapeutico”. (A cura di Claudia Di Lorenzi)RealAudioMP3







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