“Porre al centro di tutto la Parola di Dio”. Così il Papa ai religiosi, nella Festa
della Presentazione di Gesù al Tempio, Giornata della vita consacrata
La Vita consacrata “con la sua stessa presenza diventa esegesi vivente della Parola
di Dio”. Così Benedetto XVI oggi pomeriggio in San Pietro al termine della celebrazione
per la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, XII Giornata della vita consacrata.
A presiedere la liturgia eucaristica il cardinale Franc Rodè, prefetto della Congregazione
per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il quale nell’indirizzo
di omaggio al Papa ha sottolineato che i consacrati sono “ministri della speranza
attiva perché si impegnano, ogni giorno, a tenere il mondo aperto a Dio”. Massimiliano
Menichetti:
(Canto)
La
gioia della testimonianza, la sequela in Cristo, il legame imprescindibile che la
Vita consacrata ha con il Vangelo, sono le focali del discorso del Papa alle migliaia
di religiosi e religiose, presenti nella Basilica Vaticana, in occasione della Giornata
Mondiale della Vita Consacrata. Un incontro, ha detto Benedetto XVI, reso ancora più
significativo “dal contesto liturgico della festa della Presentazione del Signore”.
Tratteggiando il “si” di Giuseppe e Maria che agirono secondo “la Legge del Signore”
il Papa ha ricordato come questo atteggiamento costituisca un esempio eloquente di
“testimonianza” e sottolineando che “alla Parola di Dio nella vita della Chiesa sarà
dedicata la prossima sessione ordinaria del Sinodo dei Vescovi” , ha esortato:
Vi
chiedo, cari fratelli e sorelle, di offrire a questo impegno ecclesiale il vostro
contributo, testimoniando quanto sia importante porre al centro di tutto la Parola
di Dio, in special modo per quanti, come voi, il Signore chiama a una più intima sua
sequela. La Vita consacrata, infatti, è radicata nel Vangelo; ad esso, come alla sua
regola suprema, ha continuato ad ispirarsi lungo i secoli ed ad esso è chiamata a
tornare costantemente per mantenersi viva e feconda portando frutto per la salvezza
delle anime.
“Agli inizi delle diverse espressioni
di Vita consacrata” ha detto il Papa “c’è sempre una forte ispirazione evangelica”
ed è stato lo “Spirito Santo ad illuminare di luce nuova la Parola di Dio ai fondatori
e alle fondatrici”:
Lo Spirito Santo attira alcune
persone a vivere il Vangelo in modo radicale e a tradurlo in uno stile di sequela
più generosa. Ne nasce così un’opera, una famiglia religiosa che, con la sua stessa
presenza, diventa a sua volta “esegesi” vivente della Parola di Dio. Il succedersi
dei carismi della Vita consacrata, dice il Concilio Vaticano II, può dunque essere
letto come un dispiegarsi di Cristo nei secoli, come un Vangelo vivo che si attualizza
in sempre nuove forme
Ricordando alcuni testimoni
della fede come San Benedetto, San Domenico, Santa Chiara, San Francesco, San Vincenzo
Pallotti, San Luigi Orione, Benedetto XVI ha ribadito che nelle opere di questi Fondatori
e Fondatrici “si rispecchia un mistero di Cristo, una sua parola, si rifrange un raggio
della luce che emana dal suo volto, splendore del Padre”. “Seguire Cristo senza compromessi,
come viene proposto nel Vangelo - ha ribadito - “ha costituito lungo i secoli la norma
ultima e suprema della vita religiosa”:
Questa ricchissima
tradizione attesta che la Vita consacrata è “profondamente radicata negli esempi e
negli insegnamenti di Cristo Signore” e si presenta “come una pianta dai molti rami,
che affonda le sue radici nel Vangelo e produce frutti copiosi in ogni stagione della
Chiesa”. Sua missione è ricordare che tutti i cristiani sono convocati dalla Parola
per vivere della Parola e restare sotto la sua signoria.
Spetta
pertanto in particolare ai religiosi e alle religiose – ha proseguito - “tener viva
nei battezzati la consapevolezza dei valori fondamentali del Vangelo”. Così facendo,
la loro testimonianza infonde alla Chiesa “un prezioso impulso verso una sempre maggiore
coerenza evangelica”: Cari fratelli e sorelle, nutrite la vostra
giornata di preghiera, di meditazione e di ascolto della Parola di Dio. Voi, che avete
familiarità con l’antica pratica della lectio divina, aiutate anche i fedeli a valorizzarla
nella loro quotidiana esistenza. E sappiate tradurre in testimonianza quanto la Parola
indica, lasciandovi plasmare da essa che, come seme accolto in terreno buono, porta
frutti abbondanti.
Quindi prima di impartire la Benedizione
Apostolica, l’auspicio:
Che gli uomini possano vedere
le vostre opere buone, frutto della Parola di Dio che vive in voi, e diano gloria
al Padre vostro celeste!