Italia: per Marini c'è ancora uno spiraglio per l'intesa
Ancora una giornata di consultazioni per il presidente incaricato Franco Marini. Oggi
gli incontri con le associazioni degli imprenditori, con i sindacati e con il Comitato
per i referendum. Pessimista il presidente di Confindustria Montezemolo, che attacca
la classe politica. Ma l’attenzione è concentrata sui faccia a faccia decisivi che
Marini avrà lunedì con Veltroni e Berlusconi. Intanto la seconda carica dello Stato
ribadisce che uno spiraglio di trattativa c’è e che tutti vogliono la riforma elettorale.
Servizio di Giampiero Guadagni:
Sentiero
stretto, strettissimo. Marini lo percorre però deciso nella speranza di trovare alla
fine un ampio consenso politico sulla riforma elettorale. “E’ questo, precisa, il
confine del mio mandato”. No dunque alla carta di riserva prospettata da D’Alema e
fatta propria da tutto il partito democratico: cioè votare in aprile per il referendum
e poi convocare le elezioni politiche. Proposta comunque bocciata da tutto il centrodestra
e anche dalla sinistra. Che vedono ormai inevitabile il voto. Casini e Fini parlano
già di campagna elettorale iniziata, il presidente della Camera Bertinotti, leader
di Rifondazione comunista, invita la sinistra ad arrivare unita all’appuntamento.
Marini non si arrende ancora. Mantiene in queste ore contatti fittissimi con Gianni
Letta, il consigliere più ascoltato di Berlusconi. E all’ex premier, che incontrerà
lunedì, manda a dire che Forza Italia non può trascurare gli sforzi che si stanno
facendo e le richieste di accordo che arrivano dalle parti sociali. Parti sociali
che il presidente incaricato, un passato da segretario generale della Cisl, ha incontrato
questa mattina. Imprenditori e sindacati hanno più o meno detto la stessa cosa: e
cioè prima di tornare al voto serve una legge elettorale che restituisca ai cittadini
la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Ma soprattutto serve coesione
per affrontare le emergenze del Paese. A partire dai salari. Per il presidente di
Confindustria Montezemolo non ci sono comunque le condizioni per un’intesa e allora
meglio non perdere tempo e andare subito alle urne. Montezemolo attacca la classe
politica per aver dato al Paese un pessimo esempio. E chiede a chi vincerà le elezioni
di avviare una legislatura costituente perché le riforme siano realmente condivise.