Gli agostiniani e la casa editrice Città Nuova hanno donato a Benedetto XVI l’Opera
omnia di Sant’Agostino
Un dono particolarmente gradito da Benedetto XVI. Si tratta dell’Opera omnia di Sant’Agostino
che i religiosi agostiniani e la casa editrice Città Nuova hanno presentato al Papa
mercoledì scorso, al termine dell’udienza generale. Ricevuti in una saletta dell’Aula
Paolo VI, alcuni frati e rappresentanti dell’editrice hanno illustrato al Santo Padre
i volumi in latino ed italiano che raccolgono tutti gli scritti del vescovo di Ippona
ed il sito in cui è possibile consultarli. L’idea di questo omaggio nasce dal particolare
interesse che il Papa nutre, sin da studente, per la figura del Padre della Chiesa
al quale, in queste settimane, sta dedicando le catechesi delle udienze generali.
Al microfono di Tiziana Campisi, padre Remo Piccolomini, direttore della
Nuova Biblioteca Agostiniana - la fondazione che cura la pubblicazione delle opere
di Sant’Agostino - racconta come si è svolto l’incontro con Benedetto XVI:
R. –
Familiarmente: ci siamo presentati cordialmente, lui ha molto sorriso e ci siamo incamminati
verso la consolle dove erano esposti i libri di Sant’Agostino, tutta l’Opera omnia;
ero vicino a lui, gli ho spiegato l’impresa che ci siamo addossati insieme con Città
Nuova, con il contributo di circa 80 professori che ci hanno aiutato nella traduzione
e dopo gli ho spiegato che noi avevamo accompagnato questa pubblicazione con la Piccola
Biblioteca Agostiniana.
D. – Che domande vi ha posto
Benedetto XVI?
R. – Lui mi ha chiesto con molta curiosità:
“Scusi padre, cos’è questa Piccola Biblioteca Agostiniana?” Io gli ho spiegato che
è la pubblicazione delle opere più brevi, popolari, per presentarle al gran pubblico
in una forma molto popolare, per abituare la gente ad accostarsi al pensiero di Agostino.
Lui è stato molto curioso, voleva sapere, si è soffermato volentieri. Questa è la
cosa più bella che ho potuto sperimentare in questo incontro con il Santo Padre: è
la familiarità, l’eleganza, il rispetto che mi ha preso e che mi ha anche sorpreso.
Mi ha colpito come una persona così impegnata si sia soffermata così, senza dimostrare
impazienza o fretta, una cosa così di una familiarità unica.
D.
– Che cosa ha incuriosito in particolare il Papa?
R.
– C’era il computer con il sito www.augustinus.it. E’ stato con
gli occhi spalancati, con molta attenzione stava a guardare dicendo: “Questo è molto
utile per la ricerca, per gli studiosi”. Si è soffermato molto su questo.
D.
– Gli agostiniani come stanno accogliendo le catechesi che il Papa sta dedicando alla
figura di Sant’Agostino?
R. – Bene, bene. Per me
è una cosa naturale che lui parli di Agostino, lui lo conosce, lui sa. Già il fatto
che il Papa per tre incontri - ne farà quattro - parla di Agostino, ci fa capire l’importanza
che ha Agostino non soltanto nella Chiesa, ma nella cultura mondiale.
D.
– Il Papa cita spesso Sant’Agostino ma che cosa in particolare, dice all’uomo di oggi?
R.
– Proprio mercoledì, lui ha preso in mano la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo
II "Augustinum Hipponensem" ed ha detto chiaramente: “Cosa dice agli uomini di oggi,
a coloro i quali cercano la verità? Dice di non disperare di trovarla”.