Visita in Kenya di una delegazione del Consiglio Mondiale delle Chiese
E' iniziata ieri e durerà fino al 3 febbraio la visita pastorale in Kenya di una delegazione
del World Council of Churches (WCC/COE), il Consiglio ecumenico delle Chiese. Attualmente,
le varie denominazioni del Paese africano stanno cercando di favorire la pace e la
riconciliazione, dopo l’ondata di violenza degli ultimi giorni in cui i morti sono
stati almeno 700 e circa 250 mila gli sfollati. Due gli obiettivi della visita del
Consiglio Ecumenico delle Chiese: portare alla Chiesa keniota la solidarietà delle
denominazioni cristiane di tutto il mondo e cercare di capire come la cooperazione
internazionale possa supportare nel modo migliore gli sforzi della Chiesa del Kenya
verso la pace e la riconciliazione. Le scene di violenza degli ultimi giorni, ha detto
Samuel Kobia, segretario generale del WCC/COE, “ritraggono una Nazione che a fatica
si riconosce come Kenya”. Esprimendo la speranza che il Paese “riesca a superare la
situazione attuale e che le Chiese giochino un ruolo importante nell’accelerare questa
fase”, Kobia definisce la visita della delegazione “un modo per dire che ci sentiamo
parte della stessa famiglia: nel momento in cui una parte di essa viene ferita, noi
tutti veniamo feriti con lei”. Tra i membri della delegazione, anche il reverendo
Clifton Kirkpatrick, presidente dell’Alleanza mondiale delle Chiese riformate, e il
reverendo Thomas Olmorijoi Laiser, vescovo della Chiesa evangelica luterana di Arusha,
in Tanzania. La visita fa parte del “Decennio per superare la violenza”, sancito dal
WCC: l’iniziativa, avviata nel 2001, vuole promuovere la pace e culminerà nel maggio
2011. (I.P.)