Parrocchie e movimenti ecclesiali uniti nella missione evangelizzatrice della Chiesa:
convegno a Roma
Seconda e ultima giornata oggi, presso il Centro Congressi Villa Aurelia, in Roma,
del convegno “Parrocchie e nuova evangelizzazione. L’apporto di Movimenti Ecclesiali
e Nuove Comunità”. Nella mattina l’intervento del cardinale vicario Camillo Ruini,
mentre è atteso nel pomeriggio il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna.
Il servizio di Claudia Di Lorenzi:
Rinnovare
lo slancio missionario aprendo alla collaborazione con i movimenti ecclesiali. Questo
l’invito rivolto alle parrocchie italiane e d’Europa dai partecipanti al convegno
promosso a Roma dal Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis in collaborazione
con la Comunità dell’Emmanuel. Un’esortazione a guardare alla Chiesa quale unità pluriforme,
dove – citando il pensiero dell’apostolo Paolo – i carismi nella loro varietà, i diversi
ministeri e le molteplici e differenti attività sono riconducibili ad un solo Spirito
e un solo Dio. Realtà variegate e pur tutte impegnate a corrispondere al mandato di
Cristo “Andate ed evangelizzate”, che affida alla Chiesa universale la missione apostolica.
Il significato di questo compito nelle parole di mons. Malcom Ranjith,
segretario per la Congregazione del Culto Divino, intervenuto all’incontro:
"Per
natura la Chiesa è missionaria, perciò anche la parrocchia è missionaria. La missione
è affidata da Cristo alla Chiesa universale e la Chiesa locale e la parrocchia diventano
parte di questa missione. Essere missionaria significa cercare di avere un approccio,
annunciando e testimoniando la salvezza in Gesù a tutti, non solo a quelli che sono
cattolici o che sono andati via dalla Chiesa per varie ragioni, ma anche a tutti gli
altri".
Nell’adempiere a questo mandato,
ciascuna parrocchia trova sostegno nella collaborazione dei movimenti ecclesiali.
Ancora mons. Ranjith:
"Ogni parrocchia dovrebbe
utilizzare al massimo questi movimenti e i movimenti stessi devono pensare che loro
non sono al di fuori della parrocchia, ma che devono stare all’interno di essa, al
servizio della parrocchia e della missione".
Un’azione
congiunta che riconosce nei carismi apostolici un “dono provvidenziale dello Spirito
Santo”. Ascoltiamo Jean-Luc Moens, responsabile della Comunità
dell’Emmanuel a Roma:
"Mi sembra importante che
le parrocchie si aprano alle nuove realtà della Chiesa, che il Papa Giovanni Paolo
II aveva chiamato 'le sorprese dello spirito'. Queste sorprese sono missionarie, sono
un segno dello Spirito, perché lo Spirito è lo Spirito della missione. Dobbiamo, dunque,
lavorare insieme per evangelizzare, perché è il compito che il Signore ci dà".
Un’evangelizzazione
nuova dunque che segna un’evoluzione rispetto al passato. Lo spiega don
Pigi Perini, della parrocchia di Sant’Eustorgio a Milano:
"Il
Papa è stato esplicito: nuova nell’entusiasmo, nuova nei metodi, e perciò bisogna
avere il coraggio di intraprendere, di incamminarsi sulle vie della novità, nella
sua espressione. Anche il linguaggio deve essere attuale".
Nuovi
compiti attendono dunque la Chiesa da poco affacciata nel Terzo millennio. Sfide che
la vedranno forte dell’unità di tutti i membri.