In Kosovo, l'amministratore apostolico auspica soluzioni per il bene della gente
“Non spetta alla Chiesa appoggiare una soluzione politica piuttosto che un’altra.
Quello che ci sta a cuore è il bene del popolo; preghiamo perché ogni decisione sia
assunta nel bene della gente e ci auguriamo che serbi e kosovari possano vivere insieme”.
E’ quanto ha dichiarato mons. Dode Gjergji, amministratore apostolico del Kosovo,
pochi giorni prima della tornata elettorale in Serbia di domenica prossima: i serbi
dovranno scegliere al ballottaggio il nuovo presidente della Repubblica. E’ un voto
atteso anche perché, secondo alcuni analisti, dovrebbe anticipare di poco il riconoscimento
da parte dell’Unione Europea dell’indipendenza del Kosovo che Belgrado continua a
considerare una propria provincia. “Preghiamo – dichiara mons. Dode Gjergji all’agenzia
Sir - affinché il popolo serbo possa trovare la speranza in un futuro anche senza
Kosovo. Perché se non potremo vivere insieme potremo almeno avere rapporti di buon
vicinato”. Sulla possibile indipendenza del Kosovo, riconosciuta dall’Unione Europea,
mons. Gjergji afferma poi di “non voler entrare nel merito. La Chiesa – conclude -
chiede solo la pace per questa terra”. (A.M.)