Il dialogo con il mondo giovanile al centro del convegno dell'Agesci conclusosi ieri
ad Assisi
Si sono conclusi ieri i lavori del convegno nazionale che ha riunito ad Assisi gli
assistenti ecclesiastici dell’Agesci. L’obiettivo è stato quello di proseguire la
riflessione associativa sulle tematiche relative all’educazione alla fede e alla proposta
di catechesi in un contesto di nuova evangelizzazione, offrendo un’ulteriore occasione
di formazione ai preti che sono vicini allo scoutismo. Si è approfondito, in particolare,
il dialogo con i giovani sottolineando che questo costituisce uno strumento importante
per affrontare i problemi che caratterizzano l’universo giovanile. Il bilancio dell’incontro
– ha detto don Francesco Marconato, assistente ecclesiastico generale scout – "è molto
positivo, al di là delle aspettative". Durante il convegno, è stata affrontata anche
la questione legata ad una più efficace caratterizzazione della figura e del ruolo
dell’assistente ecclesiastico. Il ruolo dell’assistente non è quello di colui che
si propone come esclusivo responsabile del cammino di fede delle unità, ma diventa
invece particolarmente significativo quando offre il proprio servizio ai capi, che
sono chiamati per primi a proporre ai ragazzi un itinerario di educazione alla fede
il più possibile vicino alle loro necessità. L’Agesci è nata nel 1974 dalla fusione
delle Associazioni scout cattoliche Asci (maschile) e Agi (femminile). L’Associazione
conta oggi circa 177.000 aderenti, di cui circa 30.000 educatori. L'Agesci è organizzata
in circa 2000 gruppi locali e divisi in unità in relazione all'età. Nel 1907 l’inglese
Lord Baden-Powell ideò e dette organizzazione al metodo educativo scout. Per aver
maggiori informazioni, si può consultare il sito www.agesci.it (A.L.)