2008-01-29 15:04:38

Mons. Betori: la fede cristiana rischia l'irrilevanza


Mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (CEI), ha presieduto oggi la Conferenza stampa presso la nostra emittente a conclusione dei lavori del Consiglio episcopale permanente della CEI. Ce ne parla Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3


Le contraddizioni nelle quali versa il Paese Italia - ha sottolineato mons. Giuseppe Betori - chiamano i cristiani ad offrire una testimonianza piena in tutti i campi, soprattutto declinandovi la grande speranza richiamata dalla “Spe salvi” e che ha accompagnato tutti i lavori dei vescovi italiani:

 
“La speranza è stata riaffermata come – direi – la cifra globale con la quale i vescovi si accostano alle situazioni del presente, di cui non si nascondono tuttavia la problematicità. Per quanto riguarda temi quali il tema della vita, il tema della famiglia fondata sul matrimonio, sia sul versante sociale con la caduta di fiducia verso le istituzioni, questo venir meno della coesione sociale, e la crescita delle situazioni di povertà e di degrado ambientale”.
 
Il segretario generale della CEI, a chiusura dei lavori del Consiglio permanente, ha parlato delle sfide che si pongono davanti agli italiani, in primo luogo davanti ai cristiani e alla Chiesa. In Italia, la fede cristiana è messa a dura prova da una duplice forma di irrilevanza:

 
“Quella che scaturirebbe da un rinchiudersi in spazi intraecclesiali, ma anche quella legata a possibili derive di una religione puramente civile”.

 
In questo periodo non si agisce, ha detto, per quanto riguarda vescovi e media, in un clima che ha sempre serenità:

 
“Direi che una sottile vena anticlericale è sempre all’opera nella cultura italiana, e acquisisce credibilità qua e là sia negli ambiti culturali sia in ambiti sociali e qualche volta anche negli ambiti politici. Da questo punto di vista, quindi, noi sappiamo che non possiamo esimerci da un confronto con istanze ‘avverse’. Ma io non vedo l’avversità nei media in quanto tali, quanto piuttosto nel riflesso che queste vene anticlericali riflettono anche sul clima culturale di cui i media respirano l’aria come tutti noi”.

 
Alle domande incalzanti dei giornalisti circa una indicazione dei vescovi per la crisi di governo in Italia, mons. Betori ha risposto citando le parole di Giovanni Paolo II: “La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi in alcuna scelta di schieramento politico o di partito. Non si esprimono quindi preferenze per l’una o l’altra soluzione istituzionale o costituzionale o elettorale purché sia sempre rispettosa della democrazia”. Ed ha quindi espresso pieno appoggio all’operato del presidente Napolitano:

 
“Vorrei lanciare questo messaggio ai cittadini: che possono aver fiducia in questo presidente della Repubblica, nell’amore che egli ha per il Paese e nelle sue capacità di giudizio, ovviamente all’interno delle possibilità che gli saranno permesse. A tutti, ovviamente, a tutti i soggetti politici, l’esortazione a mettere anzitutto avanti il bene comune rispetto agli interessi di parte. Questo senza dubbio”.

 
I vescovi italiani nella loro riunione hanno quindi stabilito che i giovani e la loro educazione saranno il tema principale della prossima Assemblea generale dei vescovi dal 26 al 30 maggio. Uno spazio importante è stato dedicato ai temi ecumenici: ai vescovi è stata consegnata una bozza di documento comune per una pastorale dei matrimoni tra cattolici e battisti in Italia. Inoltre, per mantenere viva l’attenzione al rapporto tra fede e cultura, si è deciso di costituire un comitato finalizzato a promuovere il Progetto culturale orientato in senso cristiano. I vescovi, infine, hanno convenuto sulla necessità di redigere una lettera che sarà illustrata nella prossima Assemblea generale per fare il punto sulla riforma del sistema di sostegno economico della Chiesa in Italia.







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