Al via oggi all'Università Salesiana una mostra sulla Parola di Dio nelle traduzioni
interconfessionali
Al via oggi, presso l’ Università Pontificia Salesiana di Roma, la Mostra dal titolo
“La Parola tradotta insieme. La Bibbia nelle iniziative cristiane comuni dal Concilio
Vaticano II ad oggi”. L’evento è organizzato dall’Università Salesiana e dall’Alleanza
Biblica Universale in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi convocato per ottobre
dal Papa sul tema della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. La
mostra resterà aperta fino al 29 aprile. Giovanni Peduto ne ha parlato con
don Giorgio Zevini, decano della Facoltà di Teologia dell’Università Salesiana:
R. -
Questa mostra, che è composta da pannelli, libri antichi e moderni, da prodotti biblici
anche didattici, è organizzata intorno a due sale: nella prima sala saranno esposti
pannelli e libri che commentano il cammino della Parola di Dio dal Vaticano II ad
oggi e l’altra sala, che potremmo chiamare “multimediale”: utilizzerà questi mezzi
di comunicazione per poter annunciare, per poter far comprendere a tutti i visitatori
il valore della Parola di Dio, all’interno della vita della Chiesa.
D.
- Come procede la cooperazione ecumenica sul fronte delle Sacre Scritture?
R.
– Vorrei partire proprio dalla Dei Verbum del 1965, grande documento del Concilio
Vaticano II, dove si afferma, nel numero 22: “Se per una ragione di opportunità e
con il consenso dell’autorità della Chiesa, queste traduzioni della Bibbia saranno
fatte in collaborazione con i fratelli separati, potranno essere usate da tutti i
cristiani”. Dobbiamo dire che in questi anni del post-Concilio c’è stato un grande
cammino sotto questo aspetto ed una grande collaborazione soprattutto nella traduzione
a livello interconfessionale ed ecumenico, che ha dato notevoli risultati. Questa
Mostra vuol mettere ancora in evidenza proprio questo: il cammino che si è fatto,
la grande collaborazione e l’unità che intorno alla Parola di Dio si sta creando attraverso
le Chiese sorelle.
D. - Il Papa ha convocato questo
Sinodo per rimettere la Parola di Dio al centro della vita quotidiana dei fedeli:
ma noi cristiani viviamo spesso nell’ignoranza o nel disinteresse verso la Bibbia
…
R. – Devo dire di sì. C’è ancora un certo distacco
da parte delle grandi masse dalla Parola di Dio. Anche se dobbiamo anche riconoscere
che dal Concilio Vaticano ad oggi si è fatto un grande cammino. La Parola di Dio è
stata riportata veramente nella mani del Popolo di Dio. Oggi si cominciano anche a
vedere i frutti di questo input che il Concilio ha dato, sottolineando il valore della
Parola di Dio, attraverso le grandi esperienze che il Popolo di Dio sta facendo intorno
alla Lectio. La Lectio divina è oggi diffusa – potrei direi – in tutti i continenti,
all’interno delle Comunità religiose, di vita consacrata, all’interno dei gruppi,
delle comunità, delle parrocchie. E’ veramente un grande movimento di massa, di Popolo
di Dio che sta riscoprendo la Parola di Dio attraverso proprio questa Lectio ed attraverso
le famose tappe del cammino della Lectio e cioè leggere la Parola, meditarla, pregarla
e portarla nella vita.
D. - Il Papa, infatti, propone
spesso la Lectio divina come via per riavvicinare i cristiani alla Parola di Dio …
R.
– E’ proprio vero. Benedetto XVI in molti interventi ha sottolineato fortemente il
valore della Parola di Dio, riportata nelle mani del popolo cristiano attraverso proprio
questo itinerario e questo esercizio della Lectio divina. Lui ha parlato proprio di
questo: “Se noi – tutto il Popolo di Dio – entreremo in questo cammino della Lectio
divina, nella Chiesa si produrrà una primavera spirituale. Questo porterà ad una grande
e nuova evangelizzazione”. Ci auguriamo che veramente queste parole profetiche del
Papa, possano raggiungere l’obiettivo quanto prima.