FILIPPINE Vescovi chiedono ai parlamentari una seria riforma agraria per combattere
la povertà
MANILA, 28 gen 08 - I vescovi delle Filippine hanno chiesto al Congresso di Manila
di aggiornare la riforma agraria in vigore dal 1998, estendendo la sua applicazione,
correggendone le storture e stanziando finanziamenti per la sua effettiva attuazione.
La richiesta è stata formulata durante un incontro con un gruppo di parlamentari nell’ambito
di un seminario organizzato dalla Conferenza episcopale (CBCP) sulla povertà nelle
campagne in preparazione al secondo Congresso Rurale Nazionale (NRC II) previsto quest’anno.
All’incontro hanno preso parte una settantina di presuli che hanno evidenziato i limiti
della riforma del 1998, la cui scadenza è il prossimo giugno. Ancora oggi le aree
rurali nel Paese pagano l'eredità storica di una forte concentrazione delle terre
e della ricchezza: le due riforme agrarie di quest’ultimo ventennio (la prima è del
1988), fortemente osteggiate dalle lobby dei latifondisti, si sono rivelate inadeguate
e non hanno risolto la questione agraria nelle Filippine, con un conseguente aumento
delle tensioni sociali nelle campagne. Tra i limiti segnalati dall’Episcopato la mancanza
di finanziamenti per la sua attuazione. Di povertà e questione agraria nelle Filippine
i vescovi hanno parlato nei giorni scorsi anche con la Presidente Gloria Macapagal
Arroyo a cui hanno chiesto un impegno serio del governo contro le crescenti disparità
sociali nel Paese. Il prossimo Congresso rurale nazionale servirà a fare il punto
della situazione e un bilancio dei programmi messi in campo dalla Chiesa per promuovere
lo sviluppo delle aree rurali alla luce della dottrina sociale cattolica. (Ucan
– ZENGARINI)