FILIPPINE La Conferenza episcopale chiede regole più severe contro il traffico di
organi
MANILA, 28gen08 - I vescovi delle Filippine chiedono al governo “regole più severe”
in materia di donazione di organi, condannando “ogni forma di vendita e traffico illecito
di organi”, soprattutto di reni. In un comunicato a firma di mons. Angel Lagdameo,
arcivescovo di Jaro e presidente della Conferenza episcopale locale, i presuli sottolineano
che “il trapianto di organi umani non può essere separato dall’atto umano della donazione”.
“La vendita e il commercio di organi, per sua stessa natura – aggiungono i vesovi
- sono moralmente inaccettabili, sono contrari all’autentica autonomia della persona
umana e all’eguaglianza” di tutti gli uomini”. La Conferenza episcopale filippina,
inoltre, si sofferma sulla piaga della povertà, spesso causa della vendita di organi:
“Comprendiamo i poveri, che non dovrebbero essere biasimati per questo – precisano
i presuli - Ci sono altri modi per aiutarli, ma non attraverso la vendita di organi.
Sono esseri umani e non possono essere trattati come merci. Incoraggiamo invece la
donazione volontaria di organi dopo la morte e anche da donatori viventi". Per questo,
i vescovi filippini esortano il governo a “imporre le leggi più severe contro i trafficanti
coinvolti nella commercializzazione o vendita di organi”, dando la priorità, nelle
donazioni, ai pazienti locali e ponendo restrizioni per i pazienti stranieri. Infine,
i vescovi chiedono ai medici di offrire tutto il supporto necessario ai possibili
candidati alla donazione di organi, informandoli sulle procedure del consenso informato.
Secondo il Dipartimento della salute filippino il costo di un rene è stimato intorno
ai 3.600 dollari, dei quali il donatore riceve solo un terzo, mentre i restanti due
terzi vanno ad intermediari. (Comunicato/ Sir – PIRO)