2008-01-28 14:22:38

Dal Papa, in visita "ad Limina", i vescovi greco-cattolici dell'Ucraina. Intervista con il cardinale, Lubomyr Husar


Dopo aver ricevuto in visita ad Limina, quattro mesi fa, la parte ucraino-cattolica di rito latino, da oggi, e fino al 2 febbraio, Benedetto XVI riceve in udienza i vescovi dalla Chiesa greco-cattolica ucraina. Un primo gruppo di presuli, guidato dal cardinale Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore di Kviv-Halic, è stato accolto stamattina dal Papa. L'insieme della Chiesa cattolica in Ucraina - Paese a maggioranza ortodossa - ha in quello di rito bizantino il blocco numericamente più consistente, con oltre cinque milioni di fedeli, che rappresenta anche la Chiesa cattolica orientale numericamente più grande. Al microfono di padre Taras Kotsur, lo stesso cardinale Husar spiega lo scenario attuale di un Paese dalla complessa struttura socioreligiosa:RealAudioMP3


Oggi, la situazione è tale che ancora la vita cristiana nella parte occidentale si sviluppa abbastanza bene ed è intensa, con vari aspetti che regolano la vita religiosa, sociale, educativa. Questi aspetti sono ben rappresentati, vista la situazione di questa transizione. Invece, la parte orientale, settentrionale e meridionale, dell’Ucraina - che ha fatto parte dell’Unione Sovietica per 70 anni - trova delle difficoltà. La gente è aperta a Dio: di atei dichiarati e militanti non ce ne sono più e alcuni atei non sono comunque militanti. La maggior parte delle persone, infatti, è aperta, cerca Dio, sia fra gli adulti che fra i giovani. Mancano però le strutture. Per questo, molte sette religiose entrano e cercano di riempire il vuoto che si è creato. Così, nello sviluppo della Chiesa tradizionale, sia cattolica che ortodossa, c’è ancora molto, molto da fare. Per i bisogni della popolazione, le strutture sono ancora troppo deboli.







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