PORTOGALLO Incontro a Fatima degli animatori socio-pastorali delle migrazioni
FATIMA, 24gen08 - Si è concluso domenica scorsa a Fatima l' ottavo Incontro degli
animatori socio-pastorali delle migrazioni. L’incontro è stato promosso dall'Opera
cattolica portoghese delle migrazioni (Ocpm), dalla Caritas e dall'agenzia Ecclesia,
con la partecipazione di 60 delegati dei Segretariati di mobilità umana di 14 diocesi.
Nel corso del dibattito, sviluppando il tema "Immigrazione e cooperazione per lo sviluppo",
il direttore della rivista Além-Mar, padre Manuel Augusto Ferreira, ha sostenuto che
"aiutare i migranti a fissare obiettivi più concreti di utilizzo dei propri risparmi,
in modo che le rimesse di danaro non si brucino in immediati consumi, deve divenire
un obiettivo prioritario per le organizzazioni che si occupano della loro tutela".
"Si tratta di porre queste risorse al servizio dello sviluppo del paese di origine,
al fine del miglioramento del tenore di vita dei loro famigliari e di quel contesto
sociale". Il responsabile dei missionari comboniani ha aggiunto che "è anche necessario
che i piani di cooperazione e di sviluppo valorizzino maggiormente la circolazione
dei cervelli e la mano d'opera qualificata, incoraggiando i professionisti al rientro
in patria per divenire i principali protagonisti di uno sviluppo sostenibile dei loro
Paesi". Secondo padre Ferreira, affinché il fenomeno migratorio si trasformi in effettivo
fattore di sviluppo locale, occorre superare soprattutto tre ostacoli: "Il primo riguarda
la legalità dei migranti, risolvendo il problema della loro clandestinità e combattendo
l'attività illegale e l'interesse delle mafie". "In secondo luogo bisognerebbe rovesciare
l'atteggiamento degli imprenditori che preferiscono attirare manodopera a basso costo,
invece di investire in posti di lavoro, tecnologia e attività produttive sul luogo".
"Ultima sfida è quella nei riguardi dei governi, perché smettano di utilizzare l'emigrazione
come arma di pressione sui Paesi europei, per ottenere migliori condizioni di cooperazione
ed aiuto finanziario e militare, invece di guardare ai concittadini come soggetti
e motore di sviluppo interno". (Sir-MANCINI)