2008-01-24 15:03:40

Musica sacra di scena questa sera al Teatro Olimpico di Roma con composizioni di Scarlatti e Melani


La Roma barocca e la Cappella Liberiana: un periodo aureo per la musica sacra rivive questa sera nella stagione dell’Accademia Filarmonica Romana con l’ensemble Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini al Teatro Olimpico di Roma. In programma la Messa per il Santissimo Natale di Alessandro Scarlatti e le Litanie per la Beata Vergine Maria di Alessandro Melani, composte espressamente per la Basilica di Santa Maria Maggiore, assieme alla Missa Romana detta «di S. Emidio» di Giovanni Battista Pergolesi. Arianna Voto:RealAudioMP3
 
Tre capolavori della musica sacra riconsegnati alla città che ne fu testimone e mecenate, ispirando con il sontuoso barocco dei palazzi e la spiritualità delle sue chiese compositori autoctoni e di passaggio. Il programma concepito dal maestro Rinaldo Alessandrini ripristina il collegamento originario fra repertorio e luogo di genesi:

 
R. – Una maggior precisione vorrebbe che potessero essere ascoltati durante la liturgia, durante una Messa, e questo sicuramente ne chiarirebbe sia la funzionalità che la bellezza. Poi, fondamentalmente, ascoltare una Messa di Scarlatti, scritta per Santa Maria Maggiore, durante una Messa in Santa Maria Maggiore, sarebbe veramente come poter fare un salto di 300 anni nel passato. E’ un collegamento che sicuramente potrebbe rendere giustizia a queste opere, ricollocandole quanto meno nelle acustiche originali, quindi, restituendone l’immagine primitiva.

 
D. - In quale contesto nascevano queste composizioni liturgiche?

 
R. – Ogni chiesa aveva una cappella, nel senso che doveva forzatamente essere dotata comunque di un apparato musicale, perché la musica aveva un tipo di considerazione sicuramente diversa da oggi: era un elemento di grosso intrattenimento. Si trattava in realtà di veri e propri concerti. Le Chiese erano dei teatri gratuiti, in un certo senso. Quanto più la qualità della musica era migliore, tanto più la chiesa era piena.

 
E fra le Cappelle Musicali, proprio a quella della Basilica di Santa Maria Maggiore ha attinto il musicologo Luca Della Libera per riportare alla luce e trascrivere le partiture di Scarlatti e Melani in concerto:

 
R. – E’ un archivio ricchissimo. Parliamo di qualcosa come di circa 5 mila manoscritti, dal ‘500 ad oggi, cioè sostanzialmente tutta la produzione dei vari maestri di cappella che si sono succeduti nel magistero della Cappella Liberiana. Quindi, ci sono anche nomi molto noti. Ovviamente, il più importante è quello di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che fu prima putto cantore nella basilica, poi maestro anche, se per pochi anni, intorno agli anni ’60 del ‘500, e poi l’altro grande nome è quello di Alessandro Scarlatti, che vi lavorò nei primi anni del ‘700.







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