L'intervento di mons. Marchetto alla Conferenza europea sui Rom
Riconoscere i Rom come minoranza linguistica e agevolare la ricostruzione del loro
status giuridico, è questa la proposta emersa dalla Conferenza Europea sui Rom voluta
dai ministeri dell'Interno e per la Solidarietà sociale. A conclusione della Conferenza
ieri pomeriggio, l’intervento di mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Il presule si è rivolto
al mondo dell’informazione perché secondo lui “l’informazione audiovisiva o stampata
raramente permette al pubblico di conoscere aspetti positivi della cultura zingara,
ma molto spesso si sofferma su quelli negativi, che ne danneggiano ulteriormente l’immagine.”
Inoltre Mons. Marchetto ha parlato anche dei tanti segni di speranza provenienti dalle
comunità Rom, come “Il crescente desiderio di istruzione e formazione professionale,
di consapevolezza sociale e politica con la formazione di associazioni e partiti,
la crescente partecipazione nelle amministrazioni locali e nazionali in alcuni Paesi,
la presenza delle donne nella vita sociale e civile, il numero sempre maggiore di
vocazioni al diaconato permanente, al sacerdozio e alla vita religiosa”. “Ma è necessario
- ha continuato mons. Marchetto - considerare tutti gli elementi di sviluppo di cui
queste popolazioni dovrebbero godere. Si tratta di mettere al centro il rispetto di
ogni persona umana, per cui ogni tentativo di assimilazione della cultura zingara
e di una sua dissoluzione in quella maggioritaria deve essere fermamente respinto.”
A chiedere una legge che tuteli i Rom come minoranza, il direttore generale della
coesione sociale del Consiglio d'Europa, Alexander Vladychenko, che ha chiesto un
maggiore impegno per rimuovere i pregiudizi verso i Rom. Secondo l’Istituto di Studi
sulla Pubblica Opinione, oltre il 40% degli italiani non sa nulla dei Rom e li crede
per lo più delinquenti, mentre neanche l’1% è ben informato su quella che è la minoranza
più grande d'Europa. Diversamente da quanto si crede, sostiene Marco Impagliazzo presidente
della Comunità di Sant'Egidio, dei circa 130 mila zingari presenti in Italia, oltre
60 mila sono italiani. Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha ricordato anche
la grande responsabilità dei media il cui ruolo “è cruciale nel muovere i pregiudizi”
nei confronti dei Rom. Per il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, infine
“è necessario costruire una politica su tre pilastri: scuola, casa e lavoro, che favorisca
un processo di inclusione senza sacrificare l’identità culturale dei Rom. (A cura
di Giovanni Augello)