2008-01-23 15:24:54

In India, partecipanti all'incontro della Catholic biblical federation auspicano una cultura biblica per il sud dell'Asia


I cattolici dell’Asia del sud sono sempre più impegnati nel diffondere una "cultura della Bibbia" in un'area dove sono presenti molteplici confessioni religiose. I partecipanti al quinto incontro della Catholic biblical federation, svoltosi recentemente a Mumbai, hanno proposto alcune linee-guida in preparazione del Sinodo dei vescovi sul tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa", in programma in Vaticano dal 5 al 26 ottobre. I lavori, come ha sottolineato il coordinatore della Federazione, padre Peter Abir, serviranno in vista della settima assemblea plenaria della Catholic biblical federation, dal 24 giugno al 3 luglio a Dar es Salaam, in Tanzania. La regione del sud asiatico della Federazione biblica cattolica comprende il Bangladesh, l'India, il Nepal, il Pakistan e lo Sri Lanka. Nella dichiarazione conclusiva dell'incontro – riferisce l'agenzia Uca News - si afferma che nell'Asia del sud “la cultura biblica si farà strada mediante un processo di animazione e di formazione nel quale gli individui, le famiglie e le comunità porranno la Parola di Dio al centro della propria vita". La crescita economica della regione e il suo sviluppo scientifico e tecnologico contrastano in modo stridente con la povertà di massa, il terrorismo e la violenza. Inoltre, nella dichiarazione, si osserva che la globalizzazione ha generato maggiore occupazione ma ha anche prodotto effetti negativi che "minacciano il tessuto stesso delle persone e della società". Si è poi sottolineato che la Bibbia può svolgere un ruolo di trasformazione. Tuttavia, la sua forza liberatrice si può sperimentare solo se vescovi, sacerdoti, religiosi e laici hanno un rapporto personale e profondo con Dio. "È urgente ridare la Bibbia alle persone" e incoraggiarle a leggerla, a relazionarla con la loro vita. In Asia del sud i cristiani costituiscono meno del 2% della popolazione. I musulmani prevalgono in Bangladesh e in Pakistan, mentre gli indù sono la maggioranza in India e in Nepal. Lo Sri Lanka è invece un Paese essenzialmente buddista. In questa pluralità di religioni e di culture, si legge nel documento finale, "dobbiamo adottare un approccio basato sul dialogo nell'affrontare le questioni del conflitto, della violenza e dell'ingiustizia. (A.L.)







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