2008-01-23 15:19:01

Appelli di pace in Sri Lanka del nunzio apostolico e di altri capi religiosi


"È tempo di costruire ponti di pace e riconciliazione tra nord e sud, tra est e ovest del Paese”: è l'appello di monsignor Mario Zenari, nunzio apostolico in Sri Lanka, dopo la ripresa degli scontri tra esercito regolare e ribelli separatisti delle Tigri per la liberazione della patria tamil (Ltte). Il conflitto che da 25 anni continua nel nord e nell’est dell’isola ha “interrotto le vie della comunicazione umana, portando divisioni e scavando fossati tra persone, gruppi, etnie”. Secondo mons. Zenani si tratta di un “dramma”. “In un anno segnato dall'interruzione della tregua e dalla ripresa del conflitto su vasta scala, la comunità cattolica, i vescovi, i sacerdoti, i laici - ha proseguito il nunzio - sono chiamati ad essere un segno di speranza in mezzo alla violenza, alla povertà e allo sfruttamento”. Numerosi appelli alla pace e alla preghiera sono stati formulati negli ultimi giorni dai capi religiosi nell’ex-Ceylon. “La guerra e la violenza non sono vie per ottenere una pace durevole; occorre trovare una soluzione politica alla crisi”, ha detto pochi giorni fa monsignor Oswald Thomas Colman Gomis, arcivescovo di Colombo. Anche altri esponenti cristiani, come il vescovo anglicano di Colombo, Duleep de Chickera, hanno condannato ogni violenza contro la popolazione civile e invitato i governanti a risolvere i problemi in modo pacifico. Finora sono stati stimati circa 70 mila morti dall’inizio della guerra civile. Anche stamattina c’è stato un altro raid aereo da parte dell’aeronautica militare su alcune basi dei ribelli. (C.C.)







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