STATI UNITI Aborti al loro minimo storico grazie a sensibilizzazione dell’opinione
pubblica, afferma responsabile USCCB
NEW YORK, 21 gen 08 - Il numero degli aborti negli Stati Uniti è ai suoi minimi
storici da quando è stato legalizzato nel 1973. È quanto emerge da un rapporto pubblicato
dal “Guttmacher Institute”, un istituto di ricerca affiliato al Planned Parenthood,
la più importante organizzazione per la pianificazione familiare degli Stati Uniti.
Secondo la ricerca, nel 2007, il tasso di abortività (ossia il numero di interruzioni
volontarie della gravidanza per 1000 donne in età fertile) è sceso a 19,4, la cifra
più bassa registrata da più di trent’anni a questa parte. Il dato conferma un trend
costante da circa due decenni, nel corso dei quali gli aborti sono diminuiti del 25%.
Il rapporto non parla delle cause del fenomeno, ma secondo i ricercatori dell’Istituto
Guttmacher potrebbero avere contribuito un insieme di fattori tra cui l’accresciuto
numero di medici obiettori di coscienza negli Stati Uniti e l’uso più diffuso di mezzi
contraccettivi. Deidre McQuade, responsabile per la pianificazione familiare dell’ufficio
della Conferenza episcopale per le attività pro-vita, cita altri motivi: a cominciare
dal vivace dibattito di questi ultimi anni sul cosiddetto aborto “a nascita parziale”
che ha sensibilizzato l’opinione pubblica sulle gravi implicazioni morali di questa
drammatica scelta. A convincere oggi molte donne a optare per soluzioni alternative
all’aborto sono inoltre la maggiore informazione e lo sviluppo di reti di aiuti a
sostegno delle madri in difficoltà. (CNS – ZENGARINI)