Domani oltre 8 milioni di cubani sono chiamati alle urne per rinnovare l’Assemblea
nazionale. Organismo che definirà prossimamente la presidenza del Consiglio di Stato.
Il servizio di Luis Badilla:
Fidel
Castro, al contrario di quanto si pensava, alla fine ha presentato la sua candidatura
e, dunque, potrà essere ancora confermato presidente. A questo punto però si pone
un problema rilevante: fino a quando suo fratello Raúl potrà essere capo di Stato
ad interim, carica che ormai ricopre da 18 mesi? E’ chiaro che Fidel non è in grado
di tornare alla pienezza delle sue funzioni per gravi motivi di salute ma è ugualmente
chiaro che il suo sostituto non può portare avanti un incarico provvisorio a tempo
indeterminato. La soluzione potrebbe arrivare nelle prossime settimane dalla nuova
Assemblea nazionale, cioè da una riforma costituzionale che dovrebbe consolidare il
potere esecutivo di Raúl in una cornice definitiva, lasciando al presidente Fidel
Castro un ruolo quasi “monarchico” ma simbolico. Tutti i candidati, se vogliono evitare
il ballottaggio, devono superare al primo turno il 50 per cento dei voti ma andare
alla urne a Cuba non è obbligatorio. Negli ultimi dieci anni, i votanti non sono
mai stati al di sotto del 95 per cento. Nello scorso mese di ottobre, nelle elezioni
municipali sono stati eletti anche 1.291 membri alle Assemblee provinciali. Domani
dunque si completerà un lungo e complesso processo elettorale nel quale partecipano
solo candidati del partito unico, il Partito Comunista, che però al suo interno da
diversi anni aveva avviato la cosiddetta “selezione dei migliori”. Domenica le 14
Assemblee del potere popolare si costituiranno formalmente e dovranno eleggere il
presidente, il vice e il segretario. Intanto il leader cubano Fidel Castro ha detto
di essere troppo debole per parlare in pubblico, 17 mesi dopo un'operazione chirurgica
che lo ha costretto a cedere il potere a suo fratello. La lunga convalescenza di Castro
- apparso per l'ultima volta in pubblico il 26 luglio 2006 - ha fatto aumentare le
speculazioni su un eventuale suo ritiro dalla vita politica, che potrebbe essere annunciato
a marzo. Il leader 81enne è apparso debole nelle immagini televisive, diffuse dalla
tv cubana, che lo ritraevano martedì scorso in un incontro con il presidente brasiliano
Luiz Inacio Lula da Silva.