2008-01-19 15:07:03

In Sri-Lanka la Caritas contro l’aborto: “un’inaccettabile strage”


Sono 700 al giorno gli aborti praticati in Sri Lanka, 250mila l’anno. Contro “questa strage inaccettabile” si batte in prima fila la Caritas locale, che trova l’appoggio anche delle altre strutture religiose. Con diversi programmi e iniziative l’organizzazione cattolica cerca prima di tutto di sensibilizzare le donne sul tema dell’interruzione di gravidanza, portandole a conoscenza anche delle alternative possibili e dei modi per evitarla. Tra le cause principali che spingono all’aborto vi sono “l’ignoranza, un’errata vita sessuale e una scarsa conoscenza del problema”, ha affermato p. Damian Fernando della Caritas locale all’interno di un recente incontro sulla questione dell’aborto in Sri-Lanka. “Di tutti gli aborti praticati – ha proseguito padre Fernando - il 94 per cento riguarda donne sposate, e il 4 per cento sono studentesse”. “E’ molto importante sensibilizzare le donne sul lato oscuro dell’aborto, sulle tecniche usate, sulle conseguenze psicologiche e spiegare con chiarezza che si tratta di un omicidio”, hanno aggiunto il metodista Sisil Oscar e il monaco buddista Rathanajothi Thero presenti all’incontro. Gli incontri anti-aborto andranno avanti in altre diocesi. Suor Kathleen Fleming, del desk Donne della Caritas, lancia un appello perché “tutti proteggano la vita”. Ricorda infine che “in tutto il Paese vi sono case gestite dalla Chiesa che accolgono i bambini indesiderati e se ne prendono cura”, senza bisogno di ucciderli. (C.C.)







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